Consob e Sviluppo Economico: due poltrone ancora vuote
Sulla scelta del nuovo numero uno della Consob – come su quella del ministro dello Sviluppo economico - ancora nulla di fatto. Il Consiglio dei ministri che si è svolto lo scorso 4 agosto, infatti, non ha designato il presidente della Commissione che vigila sui mercati finanziari. Nel risiko delle nomine istituzionali il prossimo numero uno della Consob raccoglierà il testimone di Lamberto Cardia, che a sua volta è andato a ricoprire la carica di presidente delle Ferrovie dello Stato.
Un rinvio che giunge inaspettato rispetto alle certezze che Giulio Tremonti aveva fatto presagire in un’intervista al Sole24Ore: “Sulla Consob vedrà che c'é la nomina”. Il presidente della Consob, infatti, è designato dal presidente del Consiglio su proposta del ministro dell'Economia. Dopo l’approvazione di Palazzo Chigi, la proposta passa all'esame delle commissioni parlamentari competenti. C’è da dire che tali commissioni si riuniranno nuovamente solo dopo la pausa estiva.
Il motivo principale dello slittamento dell’investitura è la votazione alla Camera dello scorso 4 agosto sulla mozione di sfiducia Franceschini-Donadi al sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo. Nel campo minato contrassegnato dall’astensione dei finiani, dal distacco di una parte della maggioranza con la nascita del nuovo gruppo “Futuro e Libertà” e dall’eventualità di un ritorno alle urne, la nomina del successore di Cardia non è di certo in cima ai pensieri del governo.
L’unico candidato finora emerso nel “totonomine” è Antonio Catricalà, già presidente del Consiglio di Stato, attualmente al vertice dell’Antitrust, nonchè figura vicina al governo Berlusconi.
Sull’indugio dell’esecutivo è critico il vicesegretario del Pd, Enrico Letta: “Che il governo sia arrivato al capolinea lo dimostrano le mancate nomine del ministro dello Sviluppo economico e del presidente della Consob. Sono settimane e mesi ormai che i veti incrociati tengono il governo in stallo su queste materie delicate. Dal primo giorno abbiamo incalzato il governo con tutti gli atti possibili perché queste nomine venissero compiute. Il loro rinvio definitivo oggi conferma che il governo opera soltanto nell'ambito dell'ordinaria amministrazione”.
Nel frattempo anche la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha adottato il suo codice etico. Al centro del testo, i principi di integrità, indipendenza e neutralità. Particolare rilievo, si legge nel comunicato della Consob, riveste la gestione dei conflitti d'interesse, anche solo apparenti. Per i componenti della commissione è poi stabilita la continuazione dei doveri anche nel primo anno successivo alla cessazione del loro mandato. La norme prevedono inoltre la nomina di un garante etico che ha il compito di fornire pareri sull'interpretazione e sull'applicazione delle disposizioni.