Cabina regia PNRR: il punto sulla spesa nel primo semestre 2024

Photocredit: Dipartimento Affari Europei - Immagini messe a disposizione con licenza CC-BY-NC-SA 3.0 ITDalla Cabina di regia del PNRR del 22 luglio è emerso che negli ultimi sei mesi la spesa è aumentata “solo” di 9 miliardi rispetto a dicembre. Un dato che porta la spesa complessiva finora effettuata a 51,4 miliardi (sui 194,4 complessivi). Se però il dato si legge insieme ad altri numeri, come quelli sugli appalti avviati, la previsione del governo è di un aumento considerevole del trend nei prossimi mesi. 

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E’ questa la lettura data dal ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il PNNR, Raffaele Fitto, nel corso della conferenza stampa svoltasi dopo la Cabina di regia.

Nello sciorinare i numeri, infatti, Fitto invita ad una lettura complessiva dei dati (inclusi quelli che lasciano presagire trend evolutivi molto rapidi), da farsi anche in combinato disposto con la deadline prevista oggi, 23 luglio, per l'immissione delle informazioni sull’avanzamento e sulla proiezione delle spese da parte di ogni amministrazione titolare di interventi. 

Un passaggio che prevede quell’assunzione di responsabilità del rispetto delle tempistiche da parte di ciascun ente - prevista dal DL Coesione - che reca con sé anche la previsione che, in casi di ritardi, a pagare economicamente gli interventi che non dovessero farcela a rispettare la deadline del Piano saranno le singole amministrazioni. 

Cabina regia PNRR: l'andamento della spesa nel primo semestre 2024

Al 30 giugno 2024 la spesa del PNRR ha raggiunto i 51,4 miliardi di euro, 9 miliardi in più rispetto a quanto conseguito a fine dicembre 2023, quando la spesa si era assetata su 42 miliardi.

Un trend che può essere letto in due maniere opposte. Da un lato, se si pensa che il Piano vale complessivamente 194,4 miliardi di euro, la lettura è quello di un avanzamento che va a rilento e che genera timori (anche dentro al ministero dell’economia) sull’effettiva capacità di chiudere tutto entro giugno 2026. 

Dall’altra la lettura ottimistica data da Fitto, che legge i numeri nel loro complesso e in prospettiva. Tra i dati presenti nella relazione - che è stata inviata al Parlamento ma che non è ancora pubblica - ce ne sono due in particolare che secondo il ministro lasciano presagire per i prossimi mesi un cambio di passo molto marcato.

In primis si tratta di quei 164 miliardi di euro di misure attivate oggetto di procedure di selezione e assegnazione, pari all’85% del totale. A mancare è la parte emersa dalla revisione del Piano (soprattutto il capitolo RepowerEU) che però prevede molte misure che avranno una grande efficacia e rapidità di spesa. Un esempio su tutti è Transizione 5.0 che infatti, con i suoi automatismi, assicura certezza sui tempi di spesa della sua dotazione che ammonta a 6,3 miliardi.

In aggiunta ci sono le considerazioni che riguardano quegli interventi del PNRR che prevedono appalti per lavori e forniture e che cubano complessivamente 132 miliardi (su 194,4 complessivi del Piano). Ebbene, di questi le risorse già attivate sono pari a 122 miliardi (il 92%). Dati importanti, sottolinea Fitto, perché da un lato lasciano presagire come l'attuazione degli interventi assumerà via via tempi sempre più stretti, con la conseguente spesa rapida di risorse. Dall’altro si tratta di dati che permettono - meglio di altri - di capire come l’avanzamento della spesa reale non coincida mai completamente con i dati ufficiali che subiscono sempre uno scarto temporale che li penalizza.

Secondo Fitto, quindi, “dalla relazione emerge un quadro di avanzamento molto positivo”.

La lettura ottimistica data dal ministro non cancella però tutti i timori. Sulla base dell’estratto della relazione distribuito ai giornalisti in conferenza stampa, infatti, emerge chiaramente come alcune missioni viaggino molto più lentamente di altre. E’ il caso, ad esempio, della Missione 5 (inclusione e coesione) la cui spesa è ferma al 10%, e della Missione 6 (Sanità) che si ferma al 12%.

Le performance positive si registrano invece sulla Missione 1 (digitalizzazione, PA, cultura e turismo), quella che viaggia più rapida, la cui spesa si assesterebbe sul 35,7% del totale, pur valendo solo il 21,3% del PNRR. Abbastanza bene anche la Missione 2 (transizione ecologica), la cui spesa ammonta al 33%, pur essendo in valore assoluto la Mission più corposa dell’intero Piano.

Maggiori informazioni emergeranno dalla versione completa della relazione, che è composta da cinque capitoli: le attività governo in questi 6 mesi (capitolo 1); il confronto tra amministrazioni, incluso il lavoro realizzato in tandem con la Commissione UE (capitolo 2); il dettaglio delle misure oggetto della 5° rata già approvata da Bruxelles (capitolo 3) e della 6° rata per la quale l’Italia ha inviato la richiesta di pagamento (capitolo 4); e infine l’avanzamento della spesa (capitolo 5).

Photocredit: Dipartimento Affari Europei - Immagini messe a disposizione con licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT