Svolta a Wall Street: al via la riforma finanziaria americana
Votata il 15 luglio 2010 dal Senato con 60 voti favorevoli e 39 contrari, dopo due anni di gestazione, la riforma finanziaria americana voluta dai democratici è finalmente andata in porto. Il testo intende correggere le défaillances che hanno portato alla crisi finanziaria, per evitare che possa ripetersi una situazione simile in futuro. Tutto, come ormai è noto, ha avuto origine alla fine del 2007 dai subprimes e dalle turbolenze che hanno caratterizzato il settore, costringendo l'amministrazione americana ad adottare un massiccio piano di salvataggio che ha gravato sulle spalle dei contribuenti.
Il testo approvato dal Senato era già stato esaminato dalla Camera dei Rapresentanti e ora potrà essere promulgato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
La legge, che si compone di 2300 pagine, mira ad aumentare le garanzie per i risparmiatori e le famiglie, a inquadrare meglio tutti gli attori in gioco e a limitare alcuni fattori di rischio attraverso una maggior regolazione. Si tratta della più grande riforma imposta a Wall Street dal 1930, adottata nel marasma della Grande Depressione.
La legge crea un nuovo ufficio per la protezione finanziaria dei consumatori in seno alla Federal Reserve per il credito immobiliare, le carte di credito e alcuni prodotti finanziari. Inoltre, al nuovo consiglio per la supervisione della stabilità finanziaria viene affidato il potere di liquidare quegli istituti creditizi che rappresentano un rischio sistemico.
Posti inoltre dei limiti all'attività di trading svolta singolarmente dalle banche, come anche al private equity e alla gestione alternativa dei rischi. L'uso dei derivati viene finalmente regolamentato. I fondi di private equity e gli hedge funds con più di 150 milioni di dollari all'attivo devono essere registrati alla SEC.
Un altro punto cruciale riguarda la cosiddetta Volcker Rule, che prende il nome dal consigliere economico della Casa Bianca ed ex presidente della Fed, Paul Volcker. La norma punta a limitare le prese di rischio delle banche bandendo il proprietary trading dalle maggiori istituzioni finanziarie, che potranno però effettuare investimenti minimi in hedge fund e private equity.
Eloquente il commento dell'inquilino della Casa Bianca, Obama: "E' finito il tempo dei salvataggi con i soldi dei contribuenti: con la riforma i contribuenti americani non si troveranno più in trappola per Wall Street".
Secondo il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner, "Le nuove regole previste dalla riforma di Wall Street aiutano a ridurre i rischi per l'economia e assicurano che le banche pagheranno per i futuri fallimenti".