Bruxelles propone una nuova politica del turismo
Ventuno punti per rilanciare il turismo. La Commissione Europea sta mettendo a punto una strategia per prolungare la stagione turistica con l’obiettivo di superare una crisi che dura da più di due anni. Le misure comprendono il miglioramento delle offerte e l’accesso ai servizi di svago per le categorie svantaggiate. L’UE può avvalersi di nuovi strumenti per promuovere questo settore.
L'entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha rappresentato una tappa importante per lo sviluppo del turismo, su cui per la prima volta l’Unione Europea è in grado di prendere delle decisioni a maggioranza qualificata. In base all’articolo 195 del Trattato, infatti, l’Unione può infatti completare l’azione dei singoli stati membri nel settore turistico.
Questo comparto industriale genera più del 5% del totale del prodotto interno lordo dell’Unione Europea, con circa 1,8 milioni di imprese (soprattutto Pmi), che impiegano il 5,2% della popolazione attiva. Non si può dimenticare che l’Europa rappresenta la prima destinazione a livello mondiale. Nel 2008 le attrazioni del vecchio continente sono state visitate da circa 370 milioni di persone, pari al 40% del totale del turismo mondiale.
Tuttavia le partenze hanno subito un crollo negli ultimi dieci anni. Bruxelles stima che nel 2009, a causa delle crisi economica e finanziaria mondiale, l’attività turistica sia diminuita del 5,6%. La nuvola di ceneri vulcaniche che in primavera ha oscurato lo spazio aereo ha aggravato la situazione e la Commissione prevede che la ripresa che si sperava nel 2010 sarà più lenta che in altre parti del mondo, soprattutto in Asia.
Per far fronte a questo scenario il commissario europeo Antonio Tajani ha proposto lo scorso 30 giugno un piano che possa colmare le principali carenze del turismo e promuovere una rapida ripresa del settore. Uno dei cardini dell’iniziativa consiste nel prolungamento dell’alta stagione. Piuttosto che concentrarsi sui mesi di luglio e agosto, l’esecutivo di Bruxelles sostiene un approccio equilibrato che distribuisca su tutto l’anno le attività e i servizi turistici.
Questo contribuirebbe a superare la questione dell’occupazione stagionale, che rischia di avere conseguenze negative sulle competenze dei lavoratori e sulla qualità dei servizi. Ma, sopra ogni cosa, il turismo lungo tutto l’arco dell’anno aumenterebbe il numero dei turisti. Per raggiungere tali obiettivi Bruxelles mira ad aumentare le visite dei cittadini provenienti da paesi terzi come Cina, Brasile, Russia e India.
Un enorme potenziale è rappresentato dai viaggiatori più anziani. Con i cambiamenti demografici in atto e l’invecchiamento della popolazione, la Commissione incoraggia i meno giovani a viaggiare di più e più a lungo. Nel 2020, infatti, la terza età rappresenterà il 20% della popolazione europea.
Il primo passo consiste nell’aumento e nel miglioramento delle informazioni attualmente a disposizione: un osservatorio virtuale potrebbe garantire a medio termine la creazione di un network per il coordinamento e l’analisi della ricerca sul turismo ed una banca dati aggiornata per lo sviluppo dell’industria del turismo.
Per questo le offerte turistiche devono diversificarsi e valorizzare le risorse del turismo storico, educativo, sportivo, religioso e di quello legato ala salute. La Commissione progetta di finanziare ulteriormente il programma sociale “Calypso” per consentire alle categorie più svantaggiate, come ad esempio i disabili, di andare in vacanza in bassa stagione. Tale programma già si avvale di due milioni di euro per il biennio 2009-2010. Non è escluso, poi, che per sviluppare una politica turistica autentica ed efficace la Commissione possa avvalersi di un nuovo strumento finanziario a partire dal 2013, se non di un apposito budget.