Fondi UE – via al bando per il contrasto al caporalato
Contributi per 23 milioni di euro, a valere sul Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) e sul FSE - PON Inclusione 2014-2020, per il finanziamento di progetti diretti al contrasto del lavoro irregolare e dello sfruttamento nel settore agricolo.
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Promuovere condizioni di regolarità lavorativa, contrastando il fenomeno dello sfruttamento lavorativo in agricoltura, il cosiddetto caporalato. E' l'obiettivo del bando appena lanciato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in collaborazione con il Ministero dell'Interno, che finanzia progetti integrati per la presa in carico delle vittime o potenziali vittime di sfruttamento e per il loro inserimento/reinserimento socio-lavorativo.
L'Avviso fa parte della strategia nazionale del Ministero per il contrasto allo sfruttamento lavorativo, che include il Tavolo sul caporalato, istituito con il decreto Fiscale.
Risorse FSE e FAMI per contrasto al caporalato
Il bando può contare su una dotazione di 23 milioni di euro, di cui 15 milioni a valere sul Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 e 8 milioni a valere sul Fondo Sociale Europeo (FSE) Programma Operativo Nazionale Inclusione 2014-2020, distribuiti su due Lotti.
Il Lotto 1 – FAMI riguarda le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Val d’Aosta, Veneto, PA di Trento e PA di Bolzano; il Lotto 2 – FSE finanzia progetti in Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata, Abruzzo, Molise e Sardegna.
Le proposte progettuali possono riferirsi ad un solo territorio regionale o a diversi territori, anche in complementarietà fra i due Lotti.
Le domande possono essere presentate fino alle ore 16.00 del 15 aprile 2019 da una pluralità di soggetti, tra cui Regioni e Province autonome, Enti locali, soggetti del Terzo settore, Camere di Commercio, Associazioni di categoria, Università e istituti scolastici.
I destinatari finali sono cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti sul territorio italiano, vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo.
I contributi andranno a progetti che coinvolgano almeno 300 destinatari e che prevedano spese non inferiori a un milione di euro, né superiori all’importo complessivo di ciascun Lotto. Verranno valutate positivamente le proposte progettuali che valorizzino la funzione sociale dell’agricoltura e che definiscano modalità di intervento dirette ad assicurare il coinvolgimento di destinatari di genere maschile e femminile e le reti territoriali tra diversi soggetti operanti nel contrasto al caporalato.
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