Piano Juncker - il PE punta a promuovere l'efficienza energetica
Almeno il 20% del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) potrà finanziare progetti di efficienza energetica in edilizia.
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I nuovi progetti per l'efficienza energetica potrebbero avvalersi maggiormente dei finanziamenti del Piano Juncker. Il 20% del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), infatti, potrà essere destinato a promuovere nuovi progetti di efficienza energetica nel settore delle costruzioni. Particolare attenzione sarà data ai progetti destinati alle categorie più povere e disagiate.
E’ questa la novità contenuta in un emendamento al cosiddetto regolamento EFSI 2.0, approvato il 3 aprile dalla commissione ITRE (Industria, Trasporti, Energie) del Parlamento europeo, che ha potere consultivo sul tema. La parola passa ora alle commissioni BUDGET ed ECON, che il prossimo 24 aprile dovranno esprimersi in merito alla questione. Relatrice dell’opinione per la commissione ITRE è la deputata greca Eva Kaili (S&D).
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Il regolamento EFSI 2.0 punta a prolungare le misure del Piano Juncker a dicembre 2020. La nuova proposta vuole incrementare la garanzia europea fino a 26 miliardi e far passare il capitale della BEI da 5 a 7 miliardi e mezzo. L’effetto leva pubblico-privato sarebbe pari a 500 miliardi di euro fino alla fine del 2020.
In base all’emendamento approvato, il comitato diretto e il comitato per gli investimenti dovranno assicurare che ogni progetto promosso rispetti i criteri previsti dal regolamento EFSI 2.0 e contribuisca a raggiungere gli obiettivi climatici dell’Ue. Almeno il 40% dei finanziamenti FEIS nell’ambito della finestra “Infrastruttura e Innovazione” dovranno rivolgersi a progetti direttamente volti a rispettare gli impegni COP21 e gli impegni EU20150 per la riduzione di gas serra. Inoltre, almeno il 20% dei fondi FEIS dovrà promuovere progetti di efficienza energetica nel settore delle costruzioni.
I finanziamenti FEIS per le PMI non sono inclusi nel computo di queste azioni.
Plauso della Confederazione europea delle PMI e degli artigiani delle costruzioni, EBC: Secondo il suo segretario, Riccardo Viaggi, si tratta di “un primo passo importante, che porterà grandi benefici per le PMI del settore in termini di crescita e di creazione di posti di lavoro. Le nuove azioni previste potranno essere efficaci solo se le PMI verranno coinvolte. Secondo un'indagine di Renovate Europe, infatti, il valore del settore della rinnovazione energetica nel 2015 ammontava a ben 109 miliardi di euro e ha creato circa 900 mila posti di lavoro in tutta l'Ue. A beneficiare di questa opportunità saranno inoltre i consumatori, che saranno incentivati a effettuare lavori per migliorare l'efficienza energetica dei loro appartamenti e pagare bollette meno salate a fine mese”.
Il settore delle costruzioni è attualmente responsabile del 40% del consumo energetico in Europa, molto più dei settori dei trasporti e dell’industria.
Gli edifici sono potenzialmente in grado di ridurre il loro consumo energetico del 61% entro il 2030, diminuendo così l'impatto ambientale e spezzando la catena della dipendenza energetica del vecchio Continente dai Paesi terzi. Gli edifici, infatti, emettono il 36% delle emissioni totali di CO2 in Europa.
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