Il governo vara lo scudo fiscale e il Dpef 2010-2013
Nonostante le attese di una contrazione del Pil del 5,2%, il Dpef rileva alcuni segnali “non negativi” che lasciano presagire un miglioramento del quadro economico e guarda al dopo-crisi, per ristabilire condizioni di crescita più robuste nel medio-lungo termine. Il nostro paese – sempre secondo le stime del Ministero dell’Economia – sarebbe meno esposto alla crisi mondiale: già dal prossimo anno il Pil dovrebbe risalire dello 0,5%. Continua invece a crescere il debito pubblico, che dovrebbe passare dal 115,7% del 2009 al 118,2% del 2010. Complessivamente finora il governo dichiara di aver stanziato (senza tenere conto degli interventi a favore del settore bancario)circa 27,3 miliardi di euro per contrastare la congiuntura difficile.
Per quanto riguarda il sostegno all’occupazione, le misure messe in campo prevedono una maggiore flessibilità nell’uso degli ammortizzatori sociali attraverso la possibilità di rientro anticipato dei lavoratori in cassa integrazione, finalizzato alla formazione, con il riconoscimento di un premio occupazione alle aziende. Quest’anno il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi all’8,8 e potrebbe peggiorare nel 2010, per poi tornare al di sotto del 7% nel 2013.
Anche per effetto del decreto anticrisi gli investimenti privati nel prossimi triennio possono trovare un rinnovato impulso: l'acquisto di macchinari crescerebbe in media di circa il 2,8% e le costruzioni dell'1,9%.
Passando al capitolo pensioni, nel documento il governo afferma l’importanza di un confronto con le parti sociali per individuare possibili percorsi di contenimento della spesa pensionistica, ritenuto necessario e non rinviabile, quale intervento di prospettiva, da molti organismi internazionali.
Sul fronte delle privatizzazioni il Dpef prevede che nei prossimi anni potrebbero realizzarsi operazioni di cessione di quote di partecipazione in Poste Italiane e del capitale dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Potranno inoltre valutarsi iniziative volte all'apertura ai privati del capitale di Sace.
Riguardo alla misura dello scudo fiscale, inserita sotto forma di emendamento della maggioranza al decreto anticrisi, il titolare di Via XX Settembre respinge la tesi secondo cui il via allo scudo fiscale favorirebbe l’evasione. In linea con le politiche americane “Io sto con Obama” ha dichiarato Tremonti, secondo cui lo scudo consentirebbe di proseguire sulla via della lotta ai paradisi fiscali. Nessuna opposizione allo scudo fiscale è stata espressa da Bruxelles, in quanto “nel settore della tassazione diretta gli Stati membri hanno il diritto di prendere questo tipo di misure”. La Commissione Bilancio ha chiarito che, ad eccezione dell'omessa dichiarazione e della dichiarazione infedele, nessun reato potrà beneficiare della sanatoria che il governo si appresta a introdurre con lo scudo fiscale che prevede una tassazione di circa il 5% dei capitali che verranno regolarizzati fra ottobre ed il 15 aprile prossimo. Critico il commento del responsabile economico del Pd, Pier Luigi Bersani, secondo il quale lo scudo fiscale rappresenterebbe “l'inizio di una nuova stagione di condoni”.
Secondo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, "Il Dpef conferma i progetti del governo, i percorsi di riforma di carattere strutturale dell'economia e delle società italiana”. Incerto invece il giudizio del quotidiano Avvenire, che rileva come il documento “salvaguardi ciò che già c’era, senza però promettere più di tanto per sostenere i consumi e i redditi da lavoro e da pensione”.
Il Dpef ha poi incassato il placet della Banca d’Italia. Palazzo Koch fa sapere di condividerne le strategie fronteggiare la crisi e per favorire lo sviluppo economico e il risanamento della finanza pubblica.
(a cura di Alessandra Flora)