CdM - ok a ddl su lavoro autonomo e agile
Oltre a tutelare maggiormente il lavoro autonomo non imprenditoriale, il disegno di legge mira a favorire la flessibilità del lavoro subordinato
- Il regime forfettario 2016 per partite Iva previsto dalla legge di stabilità
- CdM - piano contro poverta' e per inclusione sociale
Lavoro autonomo e lavoro 'agile'. Sono i due temi al centro del disegno di legge collegato alla legge di Stabilità varato giovedì dal Consiglio dei Ministri, insieme ai ddl sul contrasto alla povertà e per il cinema.
Tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale
La prima parte del 'Jobs Act per le partite Iva' ha l'obiettivo di introdurre un sistema di diritti e tutele per i lavoratori autonomi non imprenditori, prestatori d’opera materiali o intellettuali.
Non si tratta di una riforma organica del welfare per gli autonomi, come spesso auspicato dalle partite Iva, soprattutto per quanto riguarda la sfera previdenziale, ma di un intervento mirato ad estendere loro alcune delle tutele finora riservate ai lavoratori subordinati.
In particolare, viene previsto il riconoscimento dell'indennità di maternità per i due mesi antecedenti la data del parto e per i tre mesi successivi, indipendentemente dalla effettiva astensione dall’attività lavorativa. Le indennità per i congedi parentali, invece, possono essere corrisposte per un periodo massimo di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino.
Prevista inoltre la sospensione, senza diritto al corrispettivo, del rapporto di lavoro dei lavoratori autonomi che prestano la loro attività in via continuativa per il committente in caso di gravidanza, malattia e infortunio, per un periodo non superiore a 150 giorni per anno solare. In caso di malattia e infortunio di gravità tale da impedire lo svolgimento dell’attività lavorativa per più di 60 giorni, la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi è ammessa fino ad un massimo di 2 anni.
Il ddl introduce anche agevolazioni fiscali per incoraggiare la formazione continua, l'aggiornamento e la certificazione delle competenze e l'autoimprenditorialità.
In particolare, sono previste:
- la deducibilità nella misura del 100%, nel limite di 5mila euro, delle spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità finalizzate all’inserimento o reinserimento del lavoratore autonomo nel mercato del lavoro;
- la deducibilità nella misura del 100% delle spese, entro il limite di 10mila euro, per la partecipazione a convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale e per gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà.
In linea con quanto previsto dalla legge di Stabilità, il disegno di legge ammette anche l'accesso dei lavoratori autonomi alle risorse dei Programmi operativi nazionali e regionali a valere sui fondi strutturali europei.
Maggiori tutele infine per le invenzioni dei lavoratori autonomi, con il riconoscimento dei diritti di utilizzo economico al professionista e non al committente, e contro i contratti capestro, rendendo nulle le clausole che consentano tempi di pagamento superiori a 60 giorni dalla fattura o che permettano al committente di modificare o di recedere senza preavviso dai contratti.
Soddisfazione per Acta, Alta partecipazione, Confassociazioni e Confprofessioni che avevano portato avanti le richieste di liberi professionisti e freelance in vista dell'approvazione del testo in CdM. Per le associazioni, il disegno di legge sul lavoro autonomo è "il segno tangibile di un rinnovato interesse per una parte importante del tessuto economico del Paese".
Promozione del lavoro agile
Nella seconda parte del disegno di legge rientrano, invece, misure per promuovere modalità flessibili di svolgimento del lavoro subordinato in termini di luoghi e tempi di lavoro. Tali provvedimenti mirano anche a facilitare la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro.
L'idea di lavoro agile proposta dal Governo consiste nella possibilità di svolgere una prestazione di lavoro subordinato, entro i limiti di orario giornaliero e settimanale previsti dalla contrattazione collettiva, in parte all’interno dei locali aziendali e in parte da remoto, sfruttando computer, tablet e smartphone.
Nello specifico, il testo assicura ai lavoratori che svolgono le mansioni in modalità agile il diritto a ricevere un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato ai lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda e il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza.
Author: davidmulder61 / photo on flickr