Cosa prevede il nuovo PR FSE+2021-2027 Sicilia?
Vale oltre 1,5 miliardi di euro il Programma operativo del Fondo sociale europeo Plus della Sicilia che, rispetto al precedente settennato, porta a casa il doppio delle risorse. Oltre ai focus su occupazione, formazione e sociale, il PR FSE+ Sicilia 2021-2027 si focalizzerà anche sui giovani e sulle azioni sociali innovative, per un totale di cinque priorità.
Fondi europei: a che punto sono i Programmi operativi FESR e FSE+ 2021-27?
La Regione Siciliana ha ottenuto il primo via libera da Bruxelles sul nuovo ciclo di fondi europei per il settennato 2021-2027. Il 25 agosto, infatti, la Commissione europea ha approvato il Programma FSE+ 2021-2027 della Sicilia che, insieme alla Sardegna, è tra le prime regioni del Sud ad incassare l'ok formale al Programma.
Imponente il budget a disposizione. Nel nuovo ciclo di programmazione europea, infatti, la Sicilia potrà contare su 1,5 miliardi di euro per effettuare azioni e investimenti nei campi della formazione, del lavoro e del sociale. Si tratta - sottolineano da Palermo - di quasi il doppio delle risorse disponibili nel settennato 2014-2020, a cui si aggiungono altri 500 milioni di euro derivanti dal Programma operativo complementare (POC).
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Le priorità del PR FSE+ Sicilia 2021-2027
Cinque le priorità nelle quali è articolato il nuovo FSE siciliano. Oltre a occupazione (P1), istruzione e formazione (P2), inclusione sociale e lotta alla povertà (P3), infatti, il POR FSE+ prevede anche due nuove priorità specifiche: una sui giovani (P4) e una sulle cosidette “azioni sociali innovative” (P5).
“Come fortemente richiesto nei nuovi regolamenti - sottolinea l’amministrazione regionale - la Regione ha risposto ad alcune criticità sorpassando i minimi di stanziamento risorse previsti da Bruxelles. Per esempio, sull’occupazione giovanile, la riserva di risorse finanziarie prevista al 12,5% a livello UE e al 15% a livello nazionale, in Sicilia è stata portata al 20%; così come l’inclusione sociale, la cui riserva delle risorse richiesta dalla Ue è pari al 25%, nell’Isola è stata elevata al 29%.
Inoltre, “seppur non richiesto dalle prescrizioni comunitarie, la Sicilia ha deciso di destinare specifiche risorse a temi di particolare rilievo sociale: una riserva del 5% per il contrasto alla povertà infantile e una riserva del 3% per il sostegno alle persone indigenti”, aggiunge la Regione.
Come nelle altre Regioni, anche nel caso della Sicilia il nuovo “FSE+ opererà in stretta integrazione con gli altri fondi FESR, FEASR, FEAMPA e in continuità con il Programma Comin 4.0 finanziato dal FAMI”.
FSE+ Sicilia: le azioni per giovani e donne
Entrando nel merito delle azioni che verranno finanziate dal nuovo Programma, una quota considerevole del budget finanzierà interventi a sostegno dell’occupazione giovanile e femminile.
Nel primo caso, tra le azioni annunciate dalla Regione, si segnala la sostanziale riprogrammazione dell’ex Avviso 33. Con uno stanziamento di 130 milioni di euro, infatti, la Regione sosterrà la formazione per la creazione di nuova occupazione, con un focus specifico sui NEET, nonché sui disoccupati di lungo periodo e sui lavoratori espulsi dal mondo del lavoro.
Circa 40 milioni saranno usati, invece, come aiuti all’occupazione. Al pari di altre regioni, infatti, anche la Sicilia erogherà incentivi all’assunzione a tempo indeterminato e alla trasformazione dei contratti da tempo determinato in tempo indeterminato, con particolare riferimento ai settori della strategia S3 della Regione.
Avanti infine con il sostegno ai tirocini (28 milioni di euro) e agli IeFP (230 milioni di euro).
Per quanto concerne invece l'occupazione femminile, il nuovo FSE+ Sicilia stanzia 60 milioni di euro che sosterranno, tra le altre, anche azioni per:
- incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese (20 milioni di euro);
- rafforzare le politiche attive a sostegno di donne in condizioni di non occupazione o di disoccupazione (28 milioni di euro).
Infine, verrà anche avviata un'azione volta a promuovere il welfare aziendale allo scopo di aumentare la produttività e migliorare la conciliazione vita-lavoro delle donne, con interventi pensati anche per le libere professioniste e le lavoratrici autonome.
FSE+ Sicilia: i bandi per l’alta formazione
Oltre 417 milioni di euro saranno assegnati, invece, all'istruzione e alla formazione professionale, con particolare attenzione allo sviluppo delle competenze STEM (discipline scientifico-tecnologiche).
Tra i vari interventi che vedranno la luce si segnala, in particolare, quello per sostenere “il rafforzamento di percorsi formativi di eccellenza, universitari e post-universitari (in particolare master, dottorati, ricercatori a tempo determinato, assegni di ricerca e di specializzazione) secondo un modello finalizzato a migliorare l’integrazione tra il mondo accademico, le imprese e più in generale il territorio in cui le Università sono localizzate”.
Gli interventi per la disabilità nel FSE+ Sicilia
Grande attenzione anche per le persone con disabilità, grazie alla programmazione di azioni trasversali, distribuite tra le varie priorità e gli interventi del Programma.
Tra queste si segnala la linea da 40 milioni di euro destinata ad interventi per la presa in carico integrata delle persone con disabilità e delle loro famiglie attraverso:
- voucher per l’accesso a servizi di qualità per le persone con disabilità, anche in termini di tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
- azioni di accompagnamento delle persone con disabilità alla partecipazione ai percorsi di istruzione e formazione, anche mediante la fornitura di servizi di trasporto speciale e di assistenza specialistica di supporto ai processi di apprendimento;
- interventi per il rafforzamento delle competenze degli operatori socio-sanitari.
FSE+ 2021-2027: le azioni per i soggetti deboli o svantaggiati
“Il programma regionale dedica un’attenzione particolare ai soggetti deboli o svantaggiati, sia con riferimento alla promozione della parità di accesso e di completamento di un'istruzione e formazione, sia con riferimento alla inclusione sociale e lotta alla povertà a cui è dedicata l’intera priorità 3 con una dotazione complessiva di oltre 350 milioni di euro”, spiegano dalla Regione.
In particolare, sul lato dell’inclusione sociale e della lotta alla povertà, si interverrà nello specifico con:
- Interventi di presa in carico multiprofessionale finalizzata all’inclusione lavorativa (25 milioni);
- Progetti culturali e sportivi per i minori a rischio esclusione e i soggetti svantaggiati (40 milioni);
- Interventi di inclusione attiva per soggetti svantaggiati compresi i cittadini di Paesi terzi, migranti e comunità emarginate (18 milioni);
- Attivazione di un fondo per il microcredito (4 milioni);
- Tutoraggio e solidarietà alle vittime del racket (1,8 milioni).
Riguardo alle persone anziane e non autosufficienti, le azioni programmate punteranno invece a migliorare la qualità della vita mediante la creazione di nuovi servizi e il miglioramento di quelli preesistenti. In particolare, saranno attivati:
- Interventi per la presa in carico integrata delle persone con disabilità e delle loro famiglie (40 milioni);
- Interventi di sostegno sociale per minori con difficoltà e per gli adulti in condizioni di vulnerabilità socio-economica (Child Guarantee) (17 milioni);
- Interventi per rafforzare l'offerta degli asili nido (15 milioni);
- Progetti/iniziative per le comunità emarginate, per le vittime della tratta e del racket e per il contrasto alla violenza di genere (18 milioni).
FSE+ Sicilia: le azioni sociali innovative
Infine, il nuovo ciclo di programmazione europea dell’isola prevede una nuova priorità: le azioni sociali innovative.
Unica regione italiana insieme alla Provincia Autonoma di Bolzano ad aver attivato questa azione, l’FSE+ della Sicilia stanzia infatti 48 milioni di euro per “sostenere il ripopolamento dei borghi, attraverso l’applicazione di un modello di sviluppo delle aree interne siciliane soggette a spopolamento, tramite l’integrazione di soggetti vulnerabili (giovani, migranti con regolare permesso di soggiorno, rifugiati e profughi) al fine di riattivare il tessuto imprenditoriale locale, soprattutto legato alle attività rurali e alla fornitura di servizi alle famiglie”.
Con un cofinanziamento fino al 95% dal FSE, quindi, il programma attiverà ad esempio misure di sostegno per la costituzione di nuove (micro) imprese, compresi i progetti di neo imprenditori sociali, attraverso un più facile accesso ai finanziamenti, alla formazione e alla consulenza in materia finanziaria.
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