Superbonus 110 tra stime (positive) sull’impatto e semplificazioni in arrivo
Mentre il ministro Brunetta è al lavoro per semplificare la disciplina sull’edilizia e il superbonus, Palazzo Chigi pubblica uno studio della Luiss che stima in 811 milioni il potenziale saldo positivo di questa agevolazione sui conti pubblici.
In arrivo un decretone per accompagnare il Recovery Plan
Rigenerazione urbana, riforma della PA e superbonus sono tre temi che vanno particolarmente a braccetto tra loro. Per migliorare infatti la qualità del patrimonio edilizio delle nostre città in termini di sostenibilità e sicurezza, il superbonus è senza dubbio uno degli strumenti più promettenti, con conseguenze notevoli anche sul miglioramento dei conti pubblici, come hanno calcolato la Luiss e Open Economics. Ma per passare pienamente dalla teoria ai fatti serve che la macchina pubblica funzioni in modo efficace ed efficiente.
Per questo, mentre da una parte il governo è alle prese con la riscrittura del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNNR) per venire incontro alle indicazioni di Bruxelles su progetti concreti e raggiungibili, dall’altra si studia una nuova riforma della PA.
Brunetta: in arrivo semplificazioni per superbonus e rigenerazione urbana
Al di là infatti di capire se la nuova stesura del PNNR continuerà a mantenere anche le alcune previsioni in materia di superbonus - la prima versione del Piano prevedeva ad esempio un aumento dei fondi e l'eliminazione dei paletti “SAL” per la proroga dell’agevolazione, previsti invece dalla Finanziaria 2021 - è già sicuro che a breve dovrebbe uscire un decreto per migliorare le performances della PA.
La regia del provvedimento è in capo al ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che ha già reso noti i binari su cui correrà la riforma che mira a eliminare i diversi colli di bottiglia che esistono nei procedimenti amministrativi, partendo anzitutto da un'analisi di quello che ha e non ha funzionato nel decreto Semplificazioni di luglio.
Per quel che riguarda la rigenerazione urbana, in particolare, la priorità saranno le modifiche della disciplina edilizia capaci di agevolare l’utilizzo del superbonus del 110%, agendo ad esempio su:
- La “verifica di doppia conformità” urbanistica ed edilizia;
- Gli interventi di rigenerazione urbana nei centri storici (le cosiddette “zone omogenee A”) che il Parlamento, nel corso del processo di conversione in legge del decreto, ha reso più rigide.
A queste si potrebbero sommare altre novità, come quelle per rendere più veloce la Valutazione di impatto ambientale (VIA), passaggio fondamentale per l'apertura di molti cantieri infrastrutturali.
Conti pubblici: effetto positivo del superbonus
L’urgenza di migliorare i procedimenti per assicurare pieno successo a strumenti positivi come il superbonus, arriva anche dai primi studi sull’impatto positivo che questa maxi-agevolazione potrebbe avere sui conti pubblici.
A fare i conti sono stati Open Economics e la Luiss Business School che, grazie ad un modello computazionale di equilibrio economico generale, hanno tirato fuori una stima del valore aggiunto complessivo trainato dal superbonus e calcolato in base a:
- L’incremento di spesa per i lavori di ristrutturazione,
- L’incremento del valore patrimoniale degli immobili,
- La quantificazione dell’efficientamento energetico generato,
- La riduzione del costo delle bollette e le conseguenze di regime sull’intero sistema economico.
Ebbene i risultati, da prendere comunque con prudenza sottolineano i ricercatori, sono incoraggianti. “A fronte infatti di un aumento della spesa per edilizia abitativa pari a 8,75 miliardi nel triennio 2020-2022, si registrerebbe un incremento del valore aggiunto complessivo per il Paese di 16,64 miliardi nel periodo di attuazione del provvedimento e un ulteriore incremento di 13,71 miliardi negli 8 anni successivi a fronte di un impatto netto attualizzato sul disavanzo pubblico pari a meno 811 milioni di euro”.
Detto in altri termini, in 10 anni potremmo avere un saldo positivo sui conti pubblici pari a 811 milioni di euro, grazie al gettito aggiuntivo (di IVA e IRES) derivante dagli investimenti mobilitati dal Superbonus.