Legge Stabilità 2017 - per investimenti BEI, CDP e 3 miliardi ogni anno
Un maxi fondo da 3 miliardi all’anno per gli investimenti, dalla ricerca alle infrastrutture, passando per il dissesto idrogeologico
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La legge di Bilancio ha deciso di unificare diverse linee di finanziamento sotto un ombrello unico. Creando così un maxi fondo per gli investimenti che, rispetto al passato, avrà un raggio d’azione molto ampio, potendo sostenere le priorità più diverse. Sarà un decreto di Palazzo Chigi a fissare gli interventi da realizzare. Con una novità: le risorse di Bei e Cdp saranno utilizzate in maniera sistematica per anticipare la cassa e velocizzare gli investimenti.
Le novità dell'articolo 21
Il pezzo chiave del pacchetto dedicato dal Governo agli investimenti è l’articolo 21 del disegno di legge di bilancio, che istituisce il “Fondo per il finanziamento di investimenti in materia di infrastrutture e trasporti, difesa del suolo e dissesto idrogeologico, ricerca, prevenzione del rischio sismico, nonché edilizia pubblica”. Si tratta di una scelta che, in prospettiva, guarda in direzione del piano Casa Italia, unificando sotto un cappello unico diverse provviste che, quindi, non saranno più alimentate in maniera separata.
Quanto vale il fondo
Questo ha delle conseguenze evidenti in termini di portata del fondo, che vale la gigantesca cifra di circa 3 miliardi all’anno. Per l’esattezza, si tratta di 1,9 miliardi nel 2017, che salgono a 3,1 miliardi nel 2018 e a 3,5 miliardi nel 2019, per poi stabilizzarsi, tra il 2020 e il 2032, sulla cifra di 3 miliardi ogni dodici mesi. A conti fatti siamo ben oltre i 40 miliardi di euro nei prossimi quindici anni.
I trasporti
L’analisi dei tecnici della commissione Bilancio della Camera dice chiaramente che questo maxi stanziamento dovrà, a seconda delle situazioni, servire agli utilizzi più diversi. A partire dai trasporti: in questo caso la destinazione principale è il trasporto ferroviario, sia dal lato dell’alta velocità che della rete ordinaria. A questo bisognerà aggiungere un impegno sul fronte della mobilità locale.
Infrastrutture e Codice appalti
Dal lato delle infrastrutture, rileva quello che prevede il nuovo Codice appalti, che ha abrogato la legge obiettivo, modificando le regole per le opere strategiche nel nostro paese. Adesso molto sarà deciso dal Governo tramite la sua programmazione anno per anno. E non è tutto. Al fondo accedono anche la ricerca e il dissesto idrogeologico che, stando all’ultima legge di Stabilità, aveva a disposizione un finanziamento da 1,9 miliardi di euro.
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L'edilizia pubblica
Ancora, nel fondo unico converge anche l’edilizia pubblica, a partire da quella scolastica. Insieme alle attività industriali ad alta tecnologia e al sostegno alle esportazioni. E all’informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria: in particolare, serviranno investimenti per dare avvio al processo telematico. Un’altra questione sulla quale, negli anni scorsi, ci sono stati accantonamenti.
Il rischio sismico
Infine, un impegno importante sarà dedicato alla prevenzione del rischio sismico. E’ in questo settore che, visti gli ultimi eventi, ci si attendono più iniziative. Anche perché la commissione Ambiente della Camera ha già allo studio interventi che possano rafforzare l’impegno dell’esecutivo.
I rischi del fondo
A conti fatti, comunque, c’è chiaramente un rischio: coloro che avevano già stanziamenti a loro disposizione potrebbero vederseli sottrarre, a beneficio di altre priorità di spesa. L’operatività del Fondo, infatti, sarà disciplinata da un decreto di Palazzo Chigi, in raccordo con il Mef: è qui che saranno individuati gli interventi da pagare, eventualmente prevedendo un rimescolamento delle risorse.
Il ruolo della Bei
Senza dimenticare, però, una nuova opportunità messa a disposizione dalla legge di Bilancio: per anticipare le risorse di cassa, infatti, sarà possibile mettere in campo operazioni finanziarie con oneri di ammortamento a carico del bilancio dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti (Bei), con la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (Ceb) e con la Cassa depositi e prestiti. Saranno loro i soggetti deputati ad anticipare le risorse per realizzare le opere, concedendo mutui allo Stato. Allo studio, dietro le quinte, ci sono già diverse operazioni.