Digitale: Italia, proposte per il mercato unico Ue

7de_6133944-playing-tabletValorizzare l’e-commerce, velocizzare Internet e sostenere l’industria creativa. Sono solo alcuni degli interventi proposti dal Governo italiano alla Commissione europea per sostenere lo sviluppo del mercato unico digitale.

Con il documento “Il mercato unico digitale: la posizione italiana” trasmesso alla Commissione Ue, il Governo propone un approccio integrato, composto da più azioni, per accelerare l’implementazione delle politiche dell’Unione nell’ambito della Strategia per un mercato unico digitale. L’obiettivo è superare la frammentazione del mercato digitale europeo, eliminando le barriere che ne limitano la piena integrazione e la capacità competitiva a livello globale.

Gli interventi proposti sono articolati in sette punti:

  1. Mercato digitale e investimenti,
  2. Accesso a Internet veloce e superveloce,
  3. Internet governance e fiducia dei consumatori,
  4. Industria creativa,
  5. R&I,
  6. Ottenere vantaggi sociali dalle ICT,
  7. e-Government e infrastrutture digitali.

Mercato digitale e investimenti

Secondo il Governo, tra i suoi obiettivi strategici l’Ue dovrebbe prevedere la definizione di programmi di sostegno per gli investimenti che garantiscano:

  • l’interoperabilità dei sistemi e delle tecnologie utilizzate;
  • lo sviluppo delle potenzialità dell’e-commerce;
  • l’omogeneizzazione delle norme a tutela del consumatore e sulla garanzia dei prodotti;
  • l’armonizzazione fiscale per allineare le aliquote IVA dei prodotti digitali a quelle dei loro corrispettivi materiali, come nel caso dell’e-book.

Per raggiungere tali obiettivi l’Italia propone:

  • l’introduzione di strumenti di aiuto all’insediamento e alla creazione delle imprese europee;
  • la definizione di un quadro normativo armonizzato per la costituzione e la registrazione on-line delle imprese;
  • l’armonizzazione della piattaforma per il pagamento dell’IVA per incentivare l’ingresso sul mercato delle PMI.

Accesso a internet veloce e superveloce

“Migliorare la connettività è necessario per migliorare la produttività”, scrive il Governo nel documento, invitando l’Ue a:

  • favorire gli investimenti pubblici e privati sulle infrastrutture digitali,
  • sviluppare la banda ultralarga,
  • procedere alla revisione della direttiva 2002/22/CE sul servizio universale, allargando tale concetto alla connettività dati e fissando un valore minimo di banda garantito a tutti i cittadini europei;
  • maturare una posizione comune e chiara sulla neutralità della rete.

Sul fronte della comunicazioni mobili, l’Italia sottolinea l'esigenza di arrivare alla fine del roaming in tempi ragionevoli e compatibili con quelli già indicati dal Parlamento europeo.

Internet governance e fiducia dei consumatori

Per sbloccare il potenziale del mercato unico europeo è necessario garantire la sicurezza e l’integrità delle reti, accrescendo la fiducia dei cittadini europei nell’utilizzo dei servizi digitali. Per questo motivo, secondo il Governo italiano, l’European Union Agency for Network and Information Security (ENISA) deve continuare ad avere un ruolo centrale nell’ambito delle strategie europee volte ad aumentare la sicurezza delle reti.

Gli Stati membri, invece, dovrebbero individuare un’autorità nazionale competente che favorisca la cooperazione tra i Computer Emergency Response Teams (CERT/CSIRT) e l’omogeneizzazione dei loro meccanismi interni.

Sul fronte legislativo, l’Italia sottolinea inoltre l’urgenza di approvare la direttiva Network and Information Security (NIS), che costituisce un'utile base di partenza per rendere più sicuri le reti e i sistemi d'informazione nell'Unione.

Industria creativa

Per incentivare le industrie creative nell’era digitale, secondo il Governo, occorre tutelare il diritto d’autore online. L’Italia propone pertanto:

  • l’armonizzazione della legislazione sul copyright,
  • un’eventuale revisione della direttiva 2001/29/CE sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione.

Sul fronte dell’audiovisivo, invece, il Governo ricorda le conclusioni raggiunte, all’unanimità, dal Consiglio dell’Ue sulla politica audiovisiva europea il 25 novembre 2014, ribadendo che:

  • a) la convergenza dei media offre nuove possibilità di distribuzione dei contenuti audiovisivi e questo richiede un adattamento del contesto imprenditoriale, contrattuale (licenze) e regolamentare;
  • b) i consumatori, soprattutto tra i giovani, chiedono e si attendono un accesso immediato ai nuovi contenuti in qualsiasi momento, ovunque e con tutti i dispositivi, anche se in Europa la fornitura legale di contenuti non soddisfa sempre questa domanda transfrontaliera;
  • c) occorre favorire la piena circolazione transfrontaliera delle opere audiovisive europee e la presenza delle opere Ue in tutte le piattaforme di distribuzione;
  • d) occorre garantire condizioni di parità per la competitività dei fornitori dei servizi di media audiovisivi nel mercato unico.

R&I

Per garantire alle imprese europee di competere nel mercato globale è necessario aumentare gli investimenti pubblici e privati destinati alla ricerca e all'innovazione. In questo contesto, l’Italia ritiene che l’Ue debba:

  • adottare strumenti in grado di aumentare la collaborazione e l’integrazione fra imprese consolidate e start-up ad alto contenuto di innovazione;
  • sostenere la creazione di un ecosistema europeo dell’imprenditoria innovativa;
  • introdurre agevolazioni a sostegno di ogni fase del ciclo di vita dell’impresa, a partire dalla riduzione degli oneri burocratici e dei costi di avvio e dalla semplificazione e armonizzazione della disciplina IVA;
  • usare i fondi di sviluppo disponibili per migliorare gli investimenti digitali;
  • adottare una strategia comune sui visti a favore dei talenti extra-Ue per incentivare lo scambio di best practice e di conoscenze.

Ottenere vantaggi sociali dalle ICT

Affinché le tecnologie digitali sostengano le politiche sociali - dall’invecchiamento attivo alla responsabilità sociale d’impresa - occorre avviare azioni di alfabetizzazione digitale, coinvolgendo il sistema educativo e il mondo del lavoro.

Sul fronte dell’istruzione, l’Italia propone l’introduzione nelle scuole di modalità didattiche maggiormente orientate alle tecnologie digitali. Per il mercato del lavoro, invece, è necessario che le imprese puntino su nuovi approcci distributivi e logistici come l’e-commerce.

e-Government e infrastrutture digitali

Per accrescere la propria competitività a livello internazionale, il Governo ritiene che l’Ue debba puntare sulla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, aumentando i propri sforzi in tema di sanità, scuola e giustizia digitale, fatturazione elettronica e anagrafe della popolazione residente. A tal fine è necessario che “l’Europa si doti di un’infrastruttura in fibra ottica perfettamente integrata con le tecnologie wireless di ultima generazione in grado di veicolare servizi superiori a 100Mbps dovunque, sempre e con qualsivoglia dispositivo”.

L’obiettivo è lo sviluppo capillare di “un'economia basata sui dati e sul cloud computing in grado di viaggiare su reti a banda ultralarga intelligenti e a basso impatto ambientale”.

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Il mercato unico digitale: la posizione italiana

Photo credit: Wolfgang Lonien / Foter / CC BY-SA