Internazionalizzazione - SACE investe su Cuba

Photo credit: Frans Persoon / Source / CC BY-NC-NDIl gruppo SACE annuncia un aumento del plafond destinato al sostegno degli investimenti e delle operazioni di export a Cuba, che passa da 10 a 100 milioni di euro.

Cresce l'interesse di SACE nei confronti del mercato cubano. Il gruppo assicurativo-finanziario, che offre servizi di export credit, assicurazione del credito, protezione degli investimenti all’estero, garanzie finanziarie, cauzioni e factoring, ha progressivamente ampliato la propria operatività nel Paese, attraverso il monitoraggio dell’evoluzione del contesto e la partecipazione ad alcune missioni tecniche e istituzionali.

Numerosi i fattori che contribuiscono al giudizio positivo di SACE nei confronti di Cuba, si legge in una nota del gruppo. Fra questi:

  • il miglioramento del contesto politico-economico;
  • le recenti riforme varate dal Governo per incentivare gli investimenti esteri in settori chiave dell'economia;
  • l’accordo di ristrutturazione del debito a breve termine firmato da SACE con il Governo di Cuba nel 2011, sinora onorato con pagamenti regolari;
  • il proseguimento del dialogo per la ristrutturazione del debito di medio-lungo termine a livello internazionale.

Alla luce di tali considerazioni il gruppo assicurativo-finanziario ha deliberato un aumento sostanziale del plafond destinato al sostegno di operazioni di export e investimenti a Cuba, che passa da 10 milioni a 100 milioni di euro.

Il portafoglio di impegni assicurati da SACE nel Paese presenta importanti prospettive di crescita: in collaborazione con il Banco Nacional de Cuba e altre controparti bancarie locali, SACE sta valutando nuove operazioni nei settori dell’energia, della metallurgia, della meccanica strumentale e degli apparecchi elettro-medicali. Si tratta di settori chiave, funzionali allo sviluppo industriale e socio-economico dell'isola, in cui il Made in Italy può inserirsi agevolmente, anche beneficiando della recente riforma della “Ley de Inversión Extranjera” che ha ridotto gli ostacoli all'importazione di macchinari per l'industria.

Secondo le stime fornite dal gruppo, se il programma di riforme intraprese dal Governo de L'Avana dispiegherà il suo potenziale, le imprese italiane potranno guadagnare fino a 220 milioni di euro di nuovo export entro il 2019.

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