TTIP: Ue e Usa, rispettare tabella di marcia
Accelerare i tempi per chiudere presto il negoziato fra Ue e Usa è l'appello emerso dal seminario 'Dialogo sul Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP)'.
I rappresentanti dei Governi italiano e statunitense, della Commissione europea e degli industriali, riuniti a Roma in occasione del seminario, sono concordi sulla necessità di rispettare la tabella di marcia per l'approvazione del Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti.
“Il TTIP è una delle chiavi di volta del nuovo sistema delle relazioni economiche internazionali. Non si tratta solo di definire insieme standard destinati a diventare globali, ma soprattutto di esercitare una pressione affinché il processo di apertura dei grandi mercati emergenti non si arresti”, ha dichiarato il viceministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda.
Calenda ha illustrato alcune ragioni dell'importanza del negoziato: in primo luogo, il TTIP costruirebbe “una vasta area di libero scambio che rappresenterà più del 60% del Pil mondiale, eliminando le barriere tariffarie e non tariffarie attualmente esistenti”. L'abbattimento delle barriere andrebbe a beneficio dei cittadini, mettendo a disposizione un numero crescente di prodotti a prezzi più bassi, e soprattuto delle PMI.
Sulle ricadute positive dell'accordo è intervenuto anche il commissario Ue al Commercio Karel De Gucht, che ha dichiarato: "Porterà crescita e nuovi posti di lavoro, aiuterà le PMI a essere più competitive sul mercato globale”. Inoltre, ha aggiunto il commissario, l'Ue ha proposto un capitolo ad hoc sulla questione energetica per “ottenere un accesso libero e non discriminatorio alle risorse”, alla luce della situazione in Ucraina e degli equilibri geopolitici che si stanno delineando.
Il parere delle imprese
Ad illustrare i benefici per le imprese anche i rappresentanti degli industriali presenti al seminario organizzato dal Governo italiano a palazzo Colonna. L'accordo, ha osservato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, consentirebbe all'Italia “un aumento di 2 miliardi per le esportazioni”. Fondamentale però accorciare i tempi: “Le voci dei detrattori si fanno più insistenti e la congiuntura internazionale non consente stalli prolungati. Il negoziato va rilanciato con progressi in tempi brevi sulla rimozione dei dazi e il superamento degli ostacoli tariffari”, di cui andrebbero a beneficiare le imprese di settori chiave dell'economia italiana, a partire dal manifatturiero.
La "stragrande maggioranza degli imprenditori europei crede che il TTIP sia un'importante occasione di sviluppo e crescita”, ha ricordato la presidente dell'Associazione Business Europe Emma Marcegaglia. A trarre un “vero vantaggio dall'accordo sarebbero le PMI che oggi, a causa di tariffe e barriere non tariffarie, spesso non hanno capacità e soldi per risorse per entrare nel mercato statunitense a causa dei diversi standard tecnici”. Del resto, ha continuato la Marcegaglia, “gli studi condotti a livello europeo, statunitense e dagli organi indipendenti concordano nell'affermare che l'accordo avrebbe ricadute positive, ponendosi come un driver di crescita che non impone spesa pubblica”.
La presidente di Business Europe ha rivolto un appello “ai negoziatori a fare veramente passi avanti: comprendiamo la difficoltà del negoziato ma serve la volontà per superare i limiti. E' essenziale che si raggiungano risultati concreti, sarebbe un peccato non avere un accordo tra Usa e Europa, ci sarebbero danni per imprese, lavoratori di oggi e del futuro, consumatori”. All'appello si è unito anche il vicepresidente della Camera di commercio statunitense Peter Chase, che ha invitato i decisori a “lavorare sulla normativa interna e portare avanti un processo che coinvolga attivamente gli stakeholder, stabilendo obiettivi chiari e comuni”.