Lavoro: in UE mancano competenze adeguate
Ogni anno l’economia europea perde oltre il 2% di produttività a causa della mancanza di competenze adeguate tra la forza lavoro. Lo rivela uno studio del Comitato europeo economico e sociale sulla competitività delle imprese nell’Unione.
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Il Comitato europeo economico e sociale (CESE) ha realizzato uno studio sull’impatto che l’inadeguatezza delle competenze ha sulla crescita delle aziende nell’Unione.
Dal report emerge che le imprese europee devono far fronte alla mancanza di forza lavoro qualificata che sia in grado di rispondere alle loro esigenze.
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Cercasi lavoratori qualificati in Europa
La mancanza di lavoratori con competenze in linea con le richieste delle aziende fa perdere all’economia europea circa 0,8 euro per ogni ora di lavoro. Si tratta di un problema che caratterizza diversi settori, dall’ICT all’istruzione, passando per le professioni sanitarie.
Si sta registrando anche una carenza di lavoratori qualificati tra le occupazioni che richiedono un livello intermedio di competenze, come nel caso di autotrasportatori, cuochi e saldatori.
Questa situazione ha effetti negativi non solo sulla competitività delle imprese, ma anche sulla capacità di innovare, rallentando il processo di assunzione del personale. Secondo il rapporto del CESE, oltre il 70% delle aziende che offrono servizi professionali, scientifici o tecnici e il 67% delle imprese ICT ha dichiarato che l’inadeguatezza delle competenze ha serie ripercussioni sulle loro politiche per le risorse umane.
Come colmare il divario di competenze
Per ridurre il gap di competenze in Europa, secondo il report del CESE, è necessario agire su più fronti. Innanzitutto occorre sviluppare percorsi di formazione più efficienti, puntando sull’apprendimento a lungo termine, affinché i cittadini europei possano tenere il passo con i cambiamenti che caratterizzano il mondo del lavoro.
Serve poi un impegno congiunto, a livello europeo e nazionale, tra autorità e stakeholder affinché vengano implementate politiche in linea con le esigenze delle aziende, incentivando la mobilità lavorativa e migliorando i servizi di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro.
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