Sviluppo sostenibile - troppo in ritardo su energia
L'accesso all'energia è un prerequisito essenziale per raggiungere molti obiettivi di sviluppo sostenibile. Eppure, secondo un report stilato da cinque agenzie internazionali, i Paesi sono ancora troppo indietro.
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Assicurare l’accesso a sistemi energetici economici, affidabili, sostenibili e moderni entro il 2030 è uno dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile - Sustainable Development Goals, SDGs - indicati dalle Nazioni Unite e quello su cui cinque agenzie internazionali hanno puntato il proprio radar.
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“The Energy Progress Report” - nato dalla collaborazione tra l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), l’agenzia Internazionale dell’energia (IEA), la Divisione statistica delle Nazioni Unite (UNSD), la Banca mondiale e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) - parla chiaro: a livello globale sono stati fatti sì progressi per centrare il “target energetico”, ma non abbastanza.
The Energy Progress Report: progressi troppo lenti
Il mondo non è attualmente sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo 7 di sviluppo sostenibile (SDG7), che richiede di garantire l'accesso a un'energia sostenibile, affidabile, sostenibile e moderna per tutti entro il 2030, recita il report.
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I progressi fatti, si legge ancora, non sono all'altezza dei target fissati dall'SDG7, che comprendono l'accesso universale all'elettricità, combustibili e tecnologie pulite per cucinare e richiedono il raddoppio del tasso globale di miglioramento dell'efficienza energetica, oltre ad un sostanziale aumento della quota di rinnovabili nel mix energetico globale.
Nel 2015, il mondo ha raggiunto un 17,5% di rinnovabili nel suo consumo finale di energia ma, sulla base delle politiche attuali, si prevede che la quota verde non riesca ad andare oltre il 21% entro il 2030.
E’ necessario accelerare in particolare nei trasporti e nel riscaldamento, nota il rapporto. Benché la quota di energie rinnovabili nei trasporti stia aumentando rapidamente, infatti, si è partiti da livelli molto bassi (2,8% nel 2015); e anche per quanto riguarda l’utilizzo delle rinnovabili per il riscaldamento, l’aumento è stato minimo (attestandosi al 24,8% nel 2015).
Se non bastasse, un miliardo di persone vive ancora senza elettricità: l’Africa subsahariana e l’Asia centrale e meridionale continuano ad essere le aree del mondo con i maggiori deficit. Allo stesso tempo tre miliardi di persone – più del 40% della popolazione mondiale – non hanno accesso a combustibili e tecnologie di cottura puliti.
Una nota positiva viene dalla Cina, i cui progressi nel settore delle rinnovabili rappresentano da soli il 30% della crescita di tali fonti energetiche a livello globale nel 2015.