Sviluppo sostenibile – BEI pronta a sostenere gli obiettivi ONU
Non ci sono sufficienti risorse pubbliche nel mondo per centrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile senza un aiuto forte da parte del capitale privato. A dirlo, il presidente della BEI, a New York per incontrare António Guterres.
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Il sostegno delle banche al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile è al centro degli incontri del presidente della Banca europea degli investimenti Werner Hoyer, a New York per confrontarsi con i rappresentanti delle agenzie ONU e il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres.
Se le risorse pubbliche scarseggiano, serve il sostegno dei privati
“Non c'è abbastanza denaro pubblico nel mondo per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile senza un forte sostegno da parte del capitale privato”, sottolinea Hoyer. “Le partnership globali sono la chiave del successo. Vogliamo creare un nuovo paradigma di sviluppo, basandoci sui solidi risultati conseguiti dalla BEI nel fare leva sugli investimenti privati. Vogliamo lavorare a stretto contatto con le Nazioni Unite, le altre istituzioni UE, i governi nazionali e i partner di tutto il mondo per migliorare l'impatto dei nostri finanziamenti”.
“Apprezziamo molto il ruolo dell'Unione europea e della BEI. Con le istituzioni che lavorano insieme si prospettano grandi vantaggi nella mobilitazione del sostegno da parte del settore privato per uno sviluppo sostenibile e inclusivo”, sottolinea Guterres.
La BEI pensa a obbligazioni per lo sviluppo sostenibile
Sul tavolo, “nuovi tipi di obbligazioni legate al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, sul modello delle obbligazioni verdi, che sono diventate una risorsa cruciale nel catalizzare gli investimenti per l'azione per il clima e l'ambiente”.
BEI e Agenzie ONU: esempi riusciti di multilateralismo
Con le Nazioni Unite, la BEI ha inoltre preso in esame le modalità con cui l'istituto può migliorare i propri obiettivi di sviluppo.
Un esempio di come la BEI e le agenzie delle Nazioni Unite sono state in grado di completarsi a vicenda è l'Early Recovery Programme in Ucraina: in questo caso il multilateralismo è stato fondamentale per il successo dell'iniziativa, che finanzia circa 1.000 progetti di infrastrutture sociali a favore degli sfollati o delle comunità che li ospitano.
Se da un lato la BEI ha erogato prestiti per 200 milioni di euro, dall'altro l'UNDP ha sostenuto i beneficiari finali, fornendo servizi di monitoraggio dei progetti e anticorruzione.
Altro esempio è l'Economic Resilience Initiative, un programma d'investimento che aiuta a fronteggiare la sfida migratoria nei Paesi del vicinato meridionale dell’Europa e nei Balcani occidentali. Ai 7,5 miliardi di euro programmati, si sono aggiunti a settembre altri 6 miliardi di finanziamenti, volti a stimolare investimenti aggiuntivi.
Risorse che rappresentano un aiuto per migliorare la vita quotidiana delle persone e il contesto imprenditoriale, non solo nelle comunità di origine dei migranti ma anche nei Paesi di accoglienza e di transito. L’iniziativa per la resilienza economica contribuirà ad affrontare le cause profonde della migrazione, dando stimolo agli investimenti nel settore privato e nelle infrastrutture essenziali, creando occupazione e aumentando l’offerta di servizi, ad esempio, in campo energetico, nei trasporti, nel settore idrico, igienico-sanitario e in quello dell’istruzione.
Photo credit: Global Festival of Ideas for Sustainable Development