Energia – impegno UE per digitalizzare le reti
Rappresentanti dell’industria e delle istituzioni UE si danno appuntamento a Tallinn per discutere la modernizzazione del settore energetico.
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Alla vigilia del consiglio informale dei ministri UE dell’Energia, da Tallinn si muovono i primi passi verso la digitalizzazione delle reti e dei sistemi energetici europei.
La dichiarazione di Tallinn
La dichiarazione sull'E-energy – siglata da rappresentanti dell’industria, dal commissario per l’Azione per il clima Miguel Arias Canete e, per la presidenza di turno Ue dell'Estonia, dal ministro dell'economia del paese baltico Kadri Simson – mette nero su bianco l’impegno politico (e non legalmente vincolante) a portare avanti un lavoro congiunto per centrare gli obiettivi climatici ed energetici dell'UE, attraverso soluzioni tecnologiche innovative.
Istituzioni e industriali si impegnano poi a rafforzare la cooperazione tra il settore pubblico e le imprese private per aiutare i consumatori e i fornitori di energia.
Fra gli altri impegni assunti nella dichiarazione di Tallinn figurano:
- utilizzare pienamente le infrastrutture esistenti e sfruttare il potenziale delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica;
- contribuire ad un'approvvigionamento energetico sicuro e diversificato e alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Obiettivi che si traducono in azioni volte a migliorare l’efficienza energetica, rendendola economicamente vantaggiosa, ad aumentare l'approvvigionamento di energia rinnovabile, e ad accelerare le attività di ricerca e sviluppo;
- sviluppare soluzioni digitali innovative per rinnovabili, storage ed efficienza;
- condividere le best practice esistenti, così come le idee ed i progetti innovativi che integrano soluzioni energetiche e digitali negli ambiti retail, distribuzione, trasmissione e generazione.
Make Power Clean: UE sia coerente con impegni sul clima
In vista del meeting di Tallinn, le aziende ed associazioni energetiche della coalizione Make Power Clean - iniziativa congiunta per promuovere un mercato europeo dell’elettricità che porti energia più pulita a tutti, promossa da realtà industriali e associazioni di categoria che conta, fra gli altri, Eni, Shell, Snam, Siemens, Solar Power Europe e Total e WindEurope - hanno inviato una lettera ai ministri europei evidenziando “l'importanza di dare un segnale politico coerente nel quadro della riforma del mercato elettrico, con lo scopo di renderne l'impianto coerente con gli impegni dell'Europa sul clima”.
La proposta della Commissione per il regolamento sul mercato interno dell'energia elettrica, con il criterio delle emissioni fino al 550g grammi di anidride carbonica per chilowattora per le centrali che possono beneficiare del meccanismi di capacità – contenuta nel Pacchetto 'Energia pulita per tutti gli europei' - rappresenta “un passo nella giusta direzione, che vi incoraggiamo a sostenere”, si legge nella missiva.
Le nostre bollette elettriche “non dovrebbero sostenere il funzionamento delle centrali elettriche più inquinanti, considerato che sono disponibili opzioni più pulite e flessibili. Sarebbe evidentemente in contraddizione con gli obiettivi della politica dell'Ue sul clima e sull'energia, e sarebbe contrario al migliore interesse dei consumatori europei”.
Il criterio delle emissioni fino a 550g CO2/kWh, si legge nella lettera, “è trasparente e in linea con le regole della Banca europea degli investimenti (BEI)”, oltre ad essere “neutrale a livello tecnologico: gli impianti con emissioni di CO2 più elevate saranno ancora in grado di operare sul mercato”. La lettera osserva anche che il criterio dovrebbe essere complementare all'ETS, il sistema europeo di scambio di quote di emissione.