Energia – il ruolo del GNL nella strategia Ue
Il gas naturale liquefatto (GNL) ha un ruolo centrale nel pacchetto presentato dalla Commissione Ue nell'ambito dell'Unione dell'energia
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La Commissione europea ha presentato a febbraio un pacchetto in materia di sicurezza e sostenibilità energetica, fra i pilastri dell'Unione dell'energia, la strategia Ue per costruire un sistema energetico integrato a livello Ue che permetta la sicurezza degli approvvigionamenti, la riduzione delle emissioni e la competitività delle imprese.
Al centro del pacchetto, articolato in quattro punti, il GNL e le misure per lo stoccaggio del gas
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GNL
Migliorare l'accesso di tutti gli Stati membri al GNL, risorsa che può dare una spinta reale alla diversificazione degli approvvigionamenti in Europa, migliorando sensibilmente la sicurezza energetica Ue.
GNL: i numeri dell'Ue
Per comprendere la centralità di questa forma di energia nel mix energetico europeo, basta guardare i numeri. Il GNL rappresenta circa un quarto del consumo energetico europeo: ad oggi, circa il 26% di questo gas si usa per la generazione, inclusi la cogenerazione e le centrali elettriche, mentre il 23% va all'industria. Gran parte del resto si usa nei servizi e nel residenziale, principalmente per il riscaldamento degli edifici.
Tuttavia, meno della metà del fabbisogno europeo è soddisfatto dalla produzione domestica. Anche per il GNL, come per altre forme di gas, infatti, l'Europa dipende dalle importazioni: soprattutto dalla Norvegia (30%, ma le riserve sono in declino), dalla Russia (39%) e dall’Algeria (13%). Negli anni recenti il GNL ha fornito il 10% dell’import, con la maggior parte del gas liquefatto in arrivo da Qatar, Algeria e Nigeria.
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La strategia proposta da Bruxelles
Per migliorare l’accesso degli Stati membri al gas naturale liquefatto, Bruxelles propone di:
- costruire le infrastrutture necessarie per il completamento del mercato interno, permettendo così agli Stati membri di accedere ai mercati internazionali del GNL, direttamente o tramite altri paesi Ue. Nell'Europa nord-occidentale i mercati sono più connessi e competitivi, permettono di accedere a diverse fonti di gas, tra cui un certo numero di terminali che offrono una significativa capacità di importazione di GNL; al contrario, tali mercati del gas sono meno sviluppati nel resto del Continente;
- completare il mercato interno del gas;
- utilizzare in modo più efficiente gli impianti di stoccaggio. Se da un lato la Commissione intende migliorare le regole di funzionamento applicabili all'uso transfrontaliero di tali infrastrutture, dall'altro Palazzo Berlaymont chiede agli Stati membri di definire piani d'azione e d'emergenza per ottimizzare lo stoccaggio del gas a livello transfrontaliero;
- migliorare la cooperazione con i partner internazionali, impegnandosi con i fornitori attuali e futuri e con altri Paesi grandi consumatori per assicurarsi che il GNL possa essere scambiato liberamente sui mercati globali, sia in condizioni normali che nel caso di shock esterni.
Stoccaggio del gas
La comunicazione Ue relativa al GNL è completata da una serie di chiarimenti sullo stoccaggio del gas, che influenza la concorrenza all’interno del sistema-gas (oltre che il funzionamento tout-court del sistema stesso). Le imprese che operano nella vendita di gas devono infatti disporre di un certo grado di flessibilità poiché la domanda finale è soggetta a fluttuazioni della domanda giornaliera e stagionale. Lo stoccaggio svolge anche un ruolo importante nel garantire l'approvvigionamento di gas in caso di interruzioni, crisi o picchi nella domanda.
Le capacità di stoccaggio in Ue sono distribuite equamente, con grandi impianti in Italia, Francia, Germania e Paesi Bassi. Se ben collegati con i gasdotti, gli altri Stati membri possono utilizzare il gas stoccato nei paesi vicini.