Sicilia - sviluppo sistema portuale da raddoppio canale di Suez
Il raddoppio del canale di Suez avrà impatti positivi sui porti siciliani in termini di commercio e traffico navale.
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Secondo le previsioni del centro Studi e Ricerche sul Mediterraneo di Intesa Sanpaolo, l'ampliamento del canale di Suez avrà sull'economia della Regione Sicilia conseguenze particolarmente positive, soprattutto per quanto riguarda il traffico navale e portuale dell'Isola. Grazie alla sua posizione al centro del Mediterraneo, la Sicilia occupa infatti un ruolo strategico nel quadro delle attività economiche e commerciali dell'area.
Secondo SRM, il raddoppio del canale dovrebbe portare opportunità di business per:
- le imprese, che usufruiranno di una maggiore rapidità di consegna delle merci e, di conseguenza, potranno promuovere più facilmente le proprie strategie di internazionalizzazione,
- le compagnie di navigazione, che avranno la possibilità di razionalizzare le rotte e, in questo modo, offrire soluzioni logistiche più efficienti.
A beneficiare particolarmente del nuovo canale sarà, secondo il centro studi di Intesa Sanpaolo, il porto di Augusta, in provincia di Siracusa, che è già in grado di accogliere navi di grandi dimensioni, grazie ai suoi profondi fondali, e sta già investendo in nuove infrastrutture. Secondo quanto riferito dall'autorità portuale, nel 2016 saranno realizzati nell'area investimenti per 67 milioni di euro per adeguare le banchine, installare gru su binari per il carico e lo scarico di merci e costruire un ulteriore terminal container accanto alla banchina esistente.
Parallelamente a quello di Augusta, anche i porti di Messina, Palermo e Catania beneficeranno dell'aumento del traffico di navi da crociera che percorrono le rotte del Mediterraneo e del Golfo.
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Il canale di Suez e i lavori di ampliamento
Quello di Suez è un canale artificiale navigabile che si trova in Egitto, ad ovest della penisola del Sinai, e unisce la città di Porto Said, sul mar Mediterraneo, a quella di Suez, sul Mar Rosso. Inaugurato il 17 novembre 1869, il canale permette di navigare direttamente dal Mar Mediterraneo all'Oceano Indiano senza dover circumnavigare l'Africa.
Nella sua forma originale, l'opera era lunga 164 chilometri, per 8 metri di profondità e 53 metri di larghezza. Nel 2010, dei primi lavori infrastrutturali portarono la lunghezza del canale a 193,30 chilometri.
Una seconda fase di lavori si è conclusa ad agosto 2015 con la realizzazione di un doppio canale per un tratto di 72 chilometri, tale da permettere il doppio senso di circolazione alle navi. L'impresa ha consentito, inoltre, l'ampliamento della larghezza del canale di ulteriori 37 chilometri e la costruzione di una nuova via marittima da 35 chilometri per favorire il passaggio di petroliere.
Nello specifico, con il nuovo canale il passaggio delle navi è passato da 49 a 97 unità al giorno e il tempo di percorrenza si è ridotto da 18 a 11 ore. Infine, grazie al lavoro di ampliamento, il canale non impone limiti di dimensione per le navi che lo transitano.
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