ICE: spending review e novita' organizzative
Ristrutturazioni in casa ICE. L'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane andrà incontro a una revisione dei processi interni e a una spending review che porterà entro il 2016 a un risparmio di oltre 5 milioni di euro.
Il Consiglio di amministrazione dell'ICE ha deliberato ieri le linee d'azione per il riassetto dell'Agenzia, che saranno operative entro gennaio. Linee che disegnano una nuova ICE, articolata in due direzioni: una per il marketing e il customer relationship management (Crm), l'altra per la gestione della rete estera. In sostanza, due 'linee di prodotto', per la promozione delle aziende italiane all'estero e l'attrazione di investimenti stranieri, oltre ai normali servizi di back office.
L'area Crm sarà deputata a seguire direttamente i clienti, impiegando sul "campo" personale che in questi anni si è occupato di attività amministrative di back office.
Quanto all'attrazione degli investimenti esteri - incarico che nel decreto Sblocca Italia è attribuito all'ICE, ma che parallelamente coinvolge già Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa - il viceministro con delega al commercio estero e all'internazionalizzazione Carlo Calenda assicura che non si verificherà una sovrapposizione fra le due agenzie: “Invitalia continuerà a gestire l'incentivazione, importante ad esempio per tutta la parte degli investimenti greenfield, mentre l'ICE coordinerà l'attività di promozione e supporto, come la presentazione dell'offerta".
"Insieme a Marco Simoni del gruppo di esperti che lavorano per Palazzo Chigi”, spiega ancora Calenda, “stiamo completando la mappatura delle opportunità: demanio, asset del Ministero dell'Economia, aziende in crisi di cui dialogare con potenziali investitori esteri. Toccherà invece a un comitato di coordinamento da insediare presso il Ministero, cui parteciperanno tutti i soggetti coinvolti, intervenire di volta in volta se ci sarà bisogno di accelerare o sbloccare procedure relative agli investimenti”.
Intervento incisivo anche sul piano dei costi: “il piano prevede una spending review interna che porterà entro il 2016 a un risparmio di ulteriori 5 milioni e mezzo di euro sul funzionamento, anche mediante il ricorso all'outsourcing”, spiega il viceministro. “La razionalizzazione prevede anche la dismissione di asset immobiliari per oltre 23,5 milioni che andranno nelle casse dello Stato”, dichiara ancora Calenda.
Inoltre, spiega ancora il viceministro, il riassetto dell'agenzia prevede una revisione dei criteri per l'assegnazione degli incarichi presso gli uffici ICE all'estero: “Non andranno più necessariamente ai dirigenti in determinati mercati predefiniti, tutte le sedi saranno aperte anche ai semplici funzionari. Conterà il merito”. Gli uffici riporteranno a un'apposita unità organizzativa e saranno oggetto di un monitoraggio più serrato in termini di obiettivi e risultati, ogni anno il Ministero effettuerà un'indagine di customer satisfaction cui conseguiranno cambiamenti organizzativi”.