Lobby: accordi Ue-Usa, trasparenza Bruxelles sotto inchiesta

Lobby - European parliament creditE’ giunto il momento per la Commissione europea di pubblicare online l’elenco degli incontri istituzionali con i lobbisti. La richiesta arriva dal Corporate Europe Observartory (CEO) che, a seguito di alcune verifiche, ha scoperto dati poco trasparenti sulle riunioni dietro all’accordo di libero scambio tra Ue e Stati Uniti. Il 93% degli incontri organizzati dalla Commissione coinvolgerebbe lobbisti, mai nominati sul sito web della DG Commercio.

Lo scorso luglio la Commissione europea ha avviato gli incontri per l’accordo di libero scambio tra Ue e Stati Uniti, Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP). Le riunioni hanno sollevato numerose polemiche sull’impatto che questo accordo avrà sull’ambiente, gli standard alimentari, la protezione dei dati personali e altri temi critici.

Per chiarire e discutere i dubbi e le preoccupazioni emerse, a metà luglio la Commissione europea ha pubblicato online ‘domande e risposte’ sul TTIP e organizzato un evento a Bruxelles per dialogare con i cittadini. Tutte queste iniziative, ha sottolineato il CEO, sono state correttamente pubblicizzate sul web, ma a mancare sono tutti gli incontri svolti dall'Esecutivo comunitario con i lobbisti nel corso dell’anno.

Ad aprile il CEO aveva richiesto alla Commissione la documentazione inerente tali incontri. Tre mesi dopo Bruxelles ha inviato all'Osservatorio un elenco di 135 riunioni svolte tra gennaio 2012-aprile 2013. Otto di questi incontri riguardano discorsi istituzionali, mentre altre 8 sono riunioni con sindacati e ONG.

I restanti incontri (93%) hanno coinvolto lobbisti, tra cui BusinessEurope, la lobby automobilistica ACEA, la Camera di commercio degli Stati Uniti, Digital Europe, European Services Forum, Transatlantic Business Council. Molte riunioni hanno visto la partecipazione anche di lobby farmaceutiche, dell’industria delle armi, alimentare e chimica.

“L'elenco delle riunioni rivela che, in aggiunta agli incontri con la società civile riportati sul sito web della DG Commercio, c'è un mondo parallelo fatto di un numero molto elevato di incontri intimi con grandi lobbisti dell'industria a porte chiuse - e questi non sono stati comunicati online”, sottolinea il CEO.

Secondo il CEO la retorica della Commissione europea sulla trasparenza è in netto contrasto con il comportamento seguito durante le preparazioni nei negoziati TTIP. In questo frangente il dialogo con i cittadini è avvenuto solo dopo gli incontri con i lobbisti, trasformando le riunioni con la società civile in semplici consultazioni. Inoltre la mancata pubblicazione online degli incontri con i lobbisti ha violato il diritto dei cittadini europei ad essere informati su chi influenza la politica dell’Ue.

Il CEO invita pertanto l'Esecutivo Ue a pubblicare al più presto sul sito web della DG Commercio la lista delle riunioni con i lobbisti, sull’esempio del governo britannico.

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CEO - Corporate Europe Observartory