Veneto: un Patto per lo sviluppo regionale e nuovi fondi per l'agricoltura
Lavoratori, giovani e imprese. Sono loro i protagonisti del Patto per lo sviluppo del Veneto, siglato il 2 maggio scorso a Venezia dai rappresentanti di tutte le categorie economiche e sociali, che mobiliterà 1,2 miliardi di euro. Ammontano, invece, a 1,6 milioni di euro le risorse in più che la Giunta regionale mette a disposizione per i servizi di consulenza rivolti agli imprenditori agricoli, previsti dalla misura 114, azione 1, del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013.
Il "Patto per il Veneto", sottoscritto dal presidente della Regione, Luca Zaia, assieme ai rappresentanti dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), dell’Unione Regionale delle Province del Veneto (Urpv), degli industriali, delle associazioni agricole, del commercio, degli artigiani e del sindacato Cisl, si aggiunge ad altri due importanti provvedimenti adottati dalla Regione per la ripresa del territorio:
- il fondo di 1,9 miliardi di euro per agevolare l’accesso al credito,
- la proroga dei fondi di rotazione.
Il documento traccia un vero e proprio crono-programma che la Regione seguirà assieme alle parti sociali in favore:
- dell’internazionalizzazione,
- del turismo sostenibile,
- delle reti e aggregazioni d’impresa,
- della ricerca e dell’innovazione,
- della valorizzazione delle eccellenze,
- dell’occupazione,
- dell’apprendistato,
- dell’imprenditoria giovanile e femminile,
- delle infrastrutture e del trasporto pubblico locale.
Il patto, ha sottolineato Zaia, è rivolto soprattutto ai “150.000 disoccupati, a quel giovane su 4 che è senza lavoro, a tutti coloro che hanno comunque difficoltà nel mondo del lavoro, alle imprese, a chi magari è pronto a togliersi la vita perché la sua azienda va male”.
Nella stessa giornata, la Giunta regionale ha inoltre approvato un provvedimento per integrare, con 1,6 milioni di euro, le risorse destinate alla misura 114, azione 1, del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, pari a 2 milioni di euro. I fondi aggiuntivi serviranno a finanziare le 2.691 domande presentate dagli agricoltori veneti per i servizi di consulenza.
Le consulenze sono “un sostegno fondamentale e imprescindibile per la corretta applicazione delle normative dalle quali derivano tutti i pagamenti diretti del primo pilastro della politica agricola comune, PAC, e tutte le operazioni delle misure agroambientali dell’asse 2 del Programma di Sviluppo Rurale”, ha dichiarato l’assessore agricoltura, Franco Manzato.
Inoltre, essendo emerso durante la recente fase istruttoria che i tecnici delle organizzazioni professionali e dei produttori ortofrutticoli che avevano aiutato i richiedenti nella presentazione della domanda avevano indotto in errore più di qualche assistito, proponendo l’attivazione di una consulenza avanzata anche nei casi in cui l’agricoltore non aveva precedentemente usufruito dei servizi di consulenza base, obbligatoria come primo livello di accesso alla misura, "con questo stesso provvedimento - ha concluso l'assessore - abbiamo deciso di consentire ai richiedenti che si trovassero in tali condizioni, di procedere ad una richiesta di rettifica della domanda entro il prossimo 31 maggio, modificando il livello di servizio richiesto".