Euratom: l'Italia deve rafforzare l'impegno nella fissione nucleare

Apre - foto di sito Apre"In un momento di crisi come questo, il nostro dovere è che ogni goccia d'acqua buona venga incanalata e sfruttata per irrigare qualcosa, impedendo che finisca nel mare". Lo ha detto Giovanni Lelli, Commissario dell'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente, alla Giornata informativa nazionale del programma Euratom in tema di energia nucleare. Nel corso dell'evento, organizzato da APRE, per conto del MIUR, in collaborazione con ENEA, sono stati anticipati alcuni elementi delle prossime annualità dello strumento finanziario.

Per decisione del Consiglio dell'Unione Europea dello scorso 19 dicembre, il programma quinquennale Euratom, che si sarebbe dovuto concludere alla fine del 2011, è stato prolungato fino alla fine del 2013, così da allinearsi con la durata del ciclo finanziario dell'Ue.

Lo strumento, che mira, nell'ambito del Settimo Programma Quadro, a sostenere le attività di ricerca e formazione per il settore dell'energia nucleare, usufruirà per il prossimo biennio (2012-2013) di uno stanziamento di 2.560 miliardi di euro, suddivisi in distinte aree tematiche:

  • 2.208.809.000 euro per la ricerca in materia di energia da fusione;
  • 118.245.000 euro per la ricerca in materia di fissione nucleare, sicurezza e radioprotezione;
  • 233.216.000 euro in azioni dirette che consistono nelle attività svolte dal Centro comune di ricerca (Ccr).

L'evento di oggi si è concentrato sulla seconda area tematica, relativa a fissione, sicurezza e radioprotezione, e ha portato alla luce una serie di problematiche del settore nazionale. “Nell'ambito della fissione nucleare – ha affermato Lelli – l'Italia deve essere molto più forte”. La missione del paese, secondo il commissario dell'ENEA, deve essere quella di fare massa critica e presentare progetti importanti “in questo ultimo scorso di Programma Quadro”.

Un auspicio condiviso anche da Piero Risoluti, rappresentante nazionale nel Comitato di Programma Euratom, il quale, nel riportare i risultati raggiunti nell'ambito del programma dal 2007 ad oggi, ha sottolineato la “latitanza” dell'industria italiana. Nel quadro europeo, ha spiegato Risoluti, l'Italia si piazza al quarto posto in quanto a partecipazione alle scorse edizioni del programma. Una posizione definita “non particolarmente brillante”.

Per il bando relativo al 2012, in scadenza il 27 marzo prossimo e dotato di uno stanziamento di 53.251.000 euro, si prevede la conclusione della fase di valutazione delle domande per fine giugno. Dopodichè, si aprirà una fase di negoziazione delle proposte, che terminerà a novembre 2012, con la firma dei contratti.

Rispetto alle annualità precedenti, ha spiegato Mauro Belli, anche lui rappresentante italiano nel Comitato di Programma Euratom, il bando 2012 presenta degli elementi di semplificazione. Elementi che saranno ulteriormente potenziati nell'annualità successiva.

Tra le altre caratteristiche del bando 2013, si evidenziano:

  • continuità nelle aree d'intervento già individuate ma, al contempo, transizione verso Horizon 2020;
  • programmazione basata su accorpamenti di grandi progetti e possibilmente con coordinamenti nazionali;
  • valorizzazione delle piattaforme informatiche esistenti (SNE TP, Melodi);
  • possibile integrazione dei dati emersi dagli stress test post Fukushima.

Il bando 2013, ha aggiunto Belli, dovrà essere pronto già a luglio 2012, "con largo anticipo rispetto all'attuale tempistica".

Infine, Katerina Ptackova, (Commissione Europea, DG Ricerca e Innovazione, Unità Fissione), in videoconferenza da Bruxelles, ha anticipato alcune caratteristiche di Euratom 2014-2018, tra cui:

  • maggiore priorità alla sicurezza nucleare;
  • accesso semplificato sul modello di Horizon 2020, il programma per la ricerca e l'innovazione previsto per il prossimo settennato;
  • ristrutturazione dell'ambito di ricerca nella fusione.

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Euratom - FP7 Fission 2012

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