Decreto Sviluppo: qualche ritocco prima dell'ok del Quirinale
Dopo averne verificato l'aderenza al dettato costituzionale e l'omogeneità delle misure contenute, il Presidente della Repubblica Napolitano procederà alla firma del Decreto Sviluppo, autorizzando a promulgare lo stesso. Nel corso di questo supplemento di istruttoria, con ogni probabilità verranno chiesti chiarimenti all'esecutivo, che potrebbero portare alla modifica di alcuni punti del decreto legge.
In altre parole, si tratta di eventuali ed opportuni correttivi che eviterebbero un pronunciamento negativo del Colle sul testo, sebbene non sia in discussione la firma definitiva, attesa fra due mesi, di Giorgio Napolitano.
Tra le criticità del decreto, evidenziate dall'esame dell'ufficio giuridico della presidenza della Repubblica, spicca la norma che prevede l'attribuzione di un diritto di superficie ai privati sulle coste.
Di seguito i punti chiave della norma:
- il diritto di superficie si costituisce sugli arenili non edificati, con l'esclusione di spiagge e scogliere, e si può far valere anche sulle aree occupate da strutture preesistenti al decreto;
- il nuovo diritto ha una durata di 90 anni e si mantiene col pagamento di un corrispettivo annuo calcolato dal Demanio sulla base dei valori di mercato;
- è previsto l'obbligo di emersione delle strutture già esistenti non accatastate;
- perde il diritto di superficie il soggetto che non risulta in regola con i versamenti contributivi o che non è in linea con il nuovo studio di settore che verrà rielaborato dall'amministrazione finanziaria;
- è prevista la possibilità di istituire, con apposito decreto del presidente del Consiglio dei ministri previa intesa con le Regioni interessate, i distretti turistico-alberghieri con gli obiettivi di riqualificare e rilanciare l'offerta turistica a livello nazionale e internazionale;
- sia le strutture preesistenti, sia quelle realizzate successivamente alla data di entrata in vigore del decreto legge che violano le nuove regole sul diritto di superficie verranno acquisite dal demanio e abbattute con spese a carico di chi le ha realizzate;
- si dovrà comunque consentire il libero e gratuito accesso e transito oper il raggiugimento della battigia.
La Commissione europea, sulla base delle prime informazioni disponibili e a livello informale, ha già avanzato una serie di perplessità preliminari su tale misura: superando, il provvedimento italiano, l'attuale regime sulle concessioni balneari, Bruxelles ha avviato una procedura d'infrazione per violazione della direttiva Bolkestein del 2006 sulla liberalizzazione dei servizi.
Dagli uffici del commissario al Mercato interno Michel Barnier sono giunte inoltre richieste di chiarimenti da parte del governo, che potrebbero arrivare nei prossimi giorni; chiarimenti che ora sarebbero chiesti anche dal Quirinale.
Anche alcune misure del pacchetto Brunetta potrebbero, tra le altre, non rispondere ai requisiti di straordinaria necessità e urgenza previsti per i decreti legge.
Il Decreto Sviluppo si trova, dunque, in quella fase preliminare che va dall'approvazione formale del testo da parte del Cosiglio di Ministri, avvenuta lo scorso 5 maggio, all'invio al Quirinale, fino alla sua promulgazione e alla successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Si prevedono comunque tempi brevi.