Conciliazione lavoro-famiglia: contributi alle aziende che sostengono i genitori
Incentivi alle aziende che favoriscono la conciliazione tra i tempi del lavoro e della famiglia con il nuovo regolamento del Ministero delle pari opportunità. Le risorse stanziate ammontano a 500.000 euro che saranno utilizzate per implementare la legge n. 53-2000 a sostegno della maternità e della paternità.
La legge del 2000 intende promuovere un nuovo tipo di welfare basato sull'equilibrio tra tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione, tanto delle donne quanto degli uomini, mediante:
- a) l'istituzione dei congedi dei genitori e l'estensione del sostegno ai genitori di soggetti portatori di handicap;
- b) l'istituzione del congedo per la formazione continua e l'estensione dei congedi per la formazione;
- c) il coordinamento dei tempi di funzionamento delle città e la promozione dell'uso del tempo per fini di solidarietà sociale.
Nonostante le disposizioni normative, in Italia sono le donne ad usufruire maggiormente dei congedi parentali rispetto agli uomini, per circa l'86% dei casi. Questa situazione è determinata da un insieme di fattori legati alla strutturazione del mercato lavorativo italiano e delle politiche sociali adottate nel Paese, che poggiano su tipologie contrattuali instabili e sull'assenza di servizi a sostegno delle famiglie.
Con il nuovo regolamento il Governo invita datori di lavoro privati, aziende ospedaliere e aziende sanitarie a realizzare i seguenti interventi:
- a) progetti articolati per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro (part time reversibile, telelavoro e lavoro a domicilio, banca delle ore, orario flessibile in entrata o in uscita, su turni e su sedi diverse, orario concentrato);
- b) programmi ed azioni, comprese le attività di formazione e aggiornamento, volti a favorire il reinserimento delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un periodo di assenza dal lavoro non inferiore a sessanta giorni a titolo di congedo di maternità e paternità o parentale, o per altri motivi legati ad esigenze di conciliazione tra vita professionale e vita familiare;
- c) progetti che, anche attraverso l'attivazione di reti tra enti territoriali, aziende e parti sociali, promuovano interventi e servizi innovativi in risposta alle esigenze di conciliazione tra vita professionale e vita familiare delle lavoratrici e dei lavoratori.
I progetti sono rivolti alle lavoratrici ed ai lavoratori dipendenti, inclusi i dirigenti, con figli minori ovvero con a carico persone disabili o non autosufficienti, ovvero persone affette da documentata grave infermità. Le proposte progettuali dovranno essere presentate entro il 10 febbraio, il 10 giugno e il 10 ottobre di ogni anno.