Italia-Svizzera: nuova intesa per regolare i rapporti energetici tra i due Paesi
Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e la Consigliera Federale svizzera per l’Ambiente, Trasporti, Energia e Comunicazioni, Doris Leuthard, nel corso di un incontro avvenuto lo scorso 5 aprile, presso il dicastero di Via Veneto, si sono impegnati a sottoscrivere un nuovo memorandum di intesa, nell'ambito del quadro di riferimento europeo e internazionale, volto a definire una linea d'azione comune su tutti gli aspetti della politica bilaterale nel settore dell'energia. L'obiettivo è quello di collaborare di più in materia di produzione ed efficienza energetica, in particolare nell'ambito delle energie rinnovabili.
Nel corso del bilaterale, il ministro Romani si è soffermato sulla necessità di aggiornare, rispetto alle nuove disposizioni comunitarie, le modalità di fornitura di energia verde dai confini elvetici verso l’Italia.
La recente normativa, infatti, favorisce l’attivazione di sinergie industriali tra i due Paesi, in particolar modo per quanto riguarda la realizzazione di innovative infrastrutture idroelettriche.
Dopo la catastrofe di Fukushima, la prospettiva di poter ricorrere a nuove centrali nucleari per far fronte al crescente fabbisogno energetico appare infatti più lontana: due settimane fa, il governo italiano ha congelato il progetto per costruire dieci centrali atomiche; Doris Leuthard, a metà marzo, ha sospeso le procedure di rilascio delle autorizzazioni per tre nuovi impianti nucleari (attualmente in Svizzera sono attivi cinque reattori, tre dei quali dovranno essere disattivati entro il 2020).
«Ci vorranno almeno due anni prima di poter riprendere le procedure», ha affermato la responsabile del DATEC.
Nel caso in cui comunque le autorizzazioni dovessero essere rilasciate, l'ultima parola spetterà al popolo che difficilmente, allo stato attuale delle cose, opterà per l'opzione nucleare.
La Consigliera Leuthard ha sottolineato inoltre come l'Italia dipenda fortemente dall'estero, e in particolare dalla Svizzera, per il suo approvvigionamento in energia elettrica, motivo per cui è sempre più auspicabile allineare le scelte di politica energetica con quelle della vicina Penisola: nel 2010 la Svizzera ha esportato verso l'Italia energia elettrica per 2,1 miliardi di franchi e ha investito circa 3,5 miliardi di franchi in centrali elettriche italiane.
In tema di gas, è stato fatto il punto sul progetto Tap, il gasdotto transadriatico che porterà in Italia il metano dai giacimenti del Caspio. Inoltre, il ministro dello Sviluppo economico ha ribadito l’apprezzamento per l’efficace collaborazione delle autorità elvetiche per il ripristino del gasdotto Transitgas, danneggiato la scorsa estate a seguito di diverse frane e rimesso in servizio a titolo provvisorio alla fine del 2010.
I due rappresentanti governativi hanno confermato la comune volontà di collaborare strettamente anche sul fronte delle telecomunicazioni, in particolar modo per quanto riguarda la diffusione della banda larga e delle reti di nuova generazione, e discusso su come ottimizzare la ricezione dei segnali radiofonici e televisivi, sia svizzeri che italiani, nel versante meridionale delle Alpi.
Lo scorso 4 aprile, Doris Leuthard ha incontrato a Roma anche il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli, il suo viceministro Roberto Castelli e il responsabile delle ferrovie italiane Mauro Moretti, con cui è stato stabilito di creare un gruppo di lavoro, assieme ai colleghi austriaco e tedesco, per affrontare il tema dei trasporti merci.