MSE al lavoro sul bonus per la difesa del Made in Italy

Bandiera italiana - Foto di Jacopo PriscoIl Ministero dello sviluppo economico sta valutando l’introduzione di un bonus per le imprese che aderiscano volontariamente al sistema della tracciabilità, una misura che, compensando il costo sostenuto per l’etichettatura dei prodotti, aiuterebbe le aziende a mantenere la propria competitività sul mercato, difendendo allo stesso tempo la specificità del Made in Italy.

Poiché la tracciabilità pesa alle imprese tra il 10% e il 15% sulla spesa finale per prodotto, il Ministero intende sostenere le aziende, in particolare dei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero, che si impegnano a contrastare la contraffazione, incentivandole con premi fino a 2.500 euro, a valere su un Fondo da 5 milioni di euro.

Il provvedimento, sviluppato in collaborazione con il mondo imprenditoriale, che ha spesso sottolineato gli oneri connessi alle certificazioni, elabora parte della legge Reguzzoni-Versace-Calearo, arenatasi in mancanza dell’approvazione da parte dell’Unione europea.

In questo caso l'adozione dovrebbe essere più semplice, trattandosi di una disciplina non obbligatoria, ma volontaria.