Rifiuti, energia, crescita economica: lo sviluppo sostenibile è l'unica strada per l'Europa
Servono politiche chiare, credibili e che guardino al lungo termine, sia per la gestione del problema dei rifiuti, che sul fronte della politica energetica e in generale rispetto al perseguimento di modelli economici eco-sostenibili. Si potrebbe riassumere così il senso delle risposte del Commissario europeo all'ambiente Janez Potočnik, intervistato nel corso della sua visita ufficiale in Italia.
La prima tappa della visita del Commissario Potočnik è stata la discarica di Rodano/Pioltello, oggetto di una sentenza del 2004 della Corte di Giustizia europea e di una procedura di infranzione ai danni dell'Italia per la mancata applicazione della direttiva 2006/12/CE sul trattamento dei rifiuti.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, in occasione di una conferenza stampa tenutasi oggi a Roma, presso la Rappresentanza italiana della Commissione europea, il Commissario ha riconosciuto i notevoli progressi nella bonifica dei siti, in questione, ma ha anche chiarito che la procedura di infrazione sarà rimessa solo quando i materiali rimossi avranno raggiunto la loro destinazione finale, come richiesto dalla sentenza della Corte.
In tema di rifiuti l'argomento caldo di questi giorni è soprattutto la situazione campana, rispetto alla quale la Commissione attende dall'Italia delle risposte credibili prima di sbloccare i tanto attesi fondi comunitari, circa 400 milioni di euro.
Potočnik ha spiegato che prima di ottenere le risorse necessarie all'attuazione del Piano rifiuti, l'Italia dovrà dimostrare di saper adottare disposizioni transitorie nel breve termine, quali il potenziamento della raccolta differenziata e la predisposizione di impianti di compostaggio. Le azioni da mettere in campo, nel rispetto della normativa ambientale comunitaria, dovranno quindi assicurare la priorità alla riduzione e al riciclo dei rifiuti, al corretto impiego dei fondi e alla capacità da parte delle autorità locali di gestire il ciclo dei rifiuti senza ricorrere ad amministrazioni straordinarie.
Entro la fine del mese di aprile si concluderà l'analisi del piano rifiuti presentato dall'Italia che, qualora non soddisfacente, spingerebbe la Commissione a presentare alla Corte europea un secondo ricorso, con il rischio di pesanti sanzioni.
Chiamato ad esprimersi anche sulla politica del governo in merito all'energia nucleare e alle fonti rinnovabili, il Commissario dell'ambiente ha innanzitutto chiarito che la scelta sul mix da adottare per la sicurezza energetica spetta agli Stati membri, i quali devono però garantire il rispetto degli obiettivi di aumento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di carbonio fissati dalla strategia Europa 2020.
D'altra parte, facendo riferimento al decreto legislativo sulla promozione delle rinnovabili adottato lo scorso 3 marzo, il Commissario ha sottolineato che, se l'Italia intende muoversi nella direzione di una maggiore diffusione dell'energia pulita, è necessario trasmettere ai consumatori e ai produttori indicazioni molto chiare sulla direzione che si intende intraprendere, e non segnali differenti che rischiano di generare confusione.
La possibilità del cambiamento non è, però, solo nelle mani dei governi. Al contrario Potočnik ha affermato con decisione l'importanza di pensare un modello di sviluppo alternativo a quello attuale che sembra stia toccando il fondo, "includendo le considerazioni ambientali in quelle che sono le nostre politiche agricole, industriali, per la ricerca".
La crescita demografica, della produzione, delle emissioni e dei consumi ci impongono di pensare "allo sviluppo non solo in termini di quantità, ma di qualità".
Un'economia compatibile con l'ambiente non è più questione di scelta.