Le reti d’impresa fanno capolino nell’universo cooperativo
Le reti d'impresa tra pmi possono dare un contributo fondamentale al rilancio dell'economia italiana. Questa la filosofia alla base di un protocollo d'intesa siglato il 24 marzo 2011 da Unioncamere e Alleanza delle cooperative italiane, il coordinamento nazionale fondato nel gennaio scorso dalle tre centrali: Agci, Confcooperative e Legacoop.
Per diffondere le potenzialità di questo strumento nel settore cooperativo, l'accordo prevede le seguenti azioni con il coinvolgimento delle strutture territoriali e settoriali:
- organizzare convegni e momenti di approfondimento intersettoriali per favorire possibili aggregazioni tra le cooperative.
- promuovere le condizioni affinchè gli attuali strumenti di aggregazione delle cooperative -
- tra cui il consorzio cooperativo e il gruppo cooperativo paritetico - possano essere ulteriormente qualificati attraverso un contratto di rete d'impresa.
- condividere le “best pratices” che hanno favorito la stipula di contratti di rete di imprese.
- promuovere la partecipazione delle centrali cooperative al finanziamento di progetti che interessino le imprese cooperative
- coinvolgere i consorzi fidi aderenti alle centrali cooperative con l'obiettivo di facilitare le cooperative interessate a stipulare un contratto di rete d'imprese, avvicinandole così al sistema creditizio.
- inserire nei master e nei corsi universitari dei moduli dedicati al contratto di rete di imprese, prevedendo l'assegnazione di borse di studio su questo tema.
Per definire e realizzare le attività concordate nel protocollo, viene inoltre istituito un tavolo di indirizzo composto da tre membri del'Alleanza delle cooperative italiane e da tre personalità di Unioncamere.
Diretta dal numero uno di Confcoop, l'Alleanza delle cooperative italiane raggruppa le tre maggiori realtà del settore.
Confcooperative rappresenta quelle che un tempo si definivano “coop bianche” (ex Dc). Conta circa 3 milioni di soci per 62 miliardi di ricavi. Piatto forte sono le banche di credito cooperativo o BCC (993mila soci). Forti anche l’agroalimentare (che muove 25 mld) e le cooperative di servizio (9,3 mld).
Fondata nel 1886, la "Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue" è la più antica delle organizzazioni cooperative italiane. In Legacoop è forte il comparto agro-alimentare, che fattura 7,3 miliardi di euro e comprende cooperative della grande distribuzione con marchi come Coop e Conad. Ma pesa ancora di più il comparto industriale (10 mld). Complessivamente Legacoop vanta 56,8 miliardi di ricavi, oltre 485mila dipendenti e 8,5 milioni di soci.
Nata nel 1952, di matrice laica, Agci (Associazione generale cooperative italiane) è invece la più piccola fra le tre centrali. Conta un “sistema” composto da 7mila realtà che fatturano 7,5 miliardi di euro, grazie a 400mila soci e 90mila dipendenti. Un terzo dei ricavi è concentrato in Emilia Romagna.