Incrocio stampa-tv: esteso il divieto al 2012
Prolungato al 2012 il divieto di incroci azionari tra giornali e tv previsto dal decreto correttivo del milleproroghe. L'estensione del divieto risponde alle richieste dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), che lo scorso marzo aveva segnalato la presenza di un possibile conflitto d’interessi.
Il decreto, infatti, prima della modifica attribuiva al Presidente del Consiglio il potere di prorogare o meno il divieto di incroci azionari tra giornali e tv dopo il 31 marzo 2011. Una previsione normativa altamente "inopportuna", come affermato dal presidente dell'Agcm, Antonio Catricalà, che avrebbe attribuito al Premier ampia discrezionalità in merito alla gestione di tv e giornali.
Con il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri, il divieto di incroci viene esteso fino al 31 dicembre 2012, senza modifiche rispetto alla legge Gasparri, che proibisce ai proprietari di più reti televisive l'acquisto di partecipazioni presso le imprese editrici di quotidiani.
Non è stato riproposto, invece, l'emendamento approvato in Senato che vietava alle televisioni con ricavi superiori all'8% del sistema integrato delle comunicazioni o al 40% del settore delle comunicazioni elettroniche di acquisire giornali.
"Sicuramente positiva la decisione assunta dal Consiglio dei ministri per la proroga del divieto di incroci stampa-tv", ha affermato Giorgio Merlo (Pd). "Ma non si può non ricordare che era appena sufficiente accogliere ciò che il Pd già aveva detto durante la discussione sulle milleproroghe".
"Meglio tardi che mai", ha proseguito il senatore del Pd, Vincenzo Vita."Dopo aver rifiutato in modo incomprensibile l'emendamento del Pd sul tema dell'incrocio stampa-tv durante il dibattito sul milleproroghe, ora il governo prende atto dell'assurdità della situazione che si era creata e ci mette una pezza. Meglio così, perché altrimenti il 31 di questo mese veniva meno ogni divieto".