Lombardia: il bilancio regionale 2011
Presentate le nuove linee di bilancio della regione, che a seguito dei tagli effettuati dal Governo, risultano essere caratterizzate da una forte razionalizzazione delle spese. Rispetto al 2010 i trasferimenti statali alle regioni sono diminuiti di 1,2 miliardi di euro, riduzioni che colpiranno maggiormente il settore dei trasporti e delle politiche sociali.
Il bilancio regionale prevede 24,9 miliardi di euro, che saranno ripartiti nel modo seguente:
- 15,2 miliardi di euro per la sanità,
- 3,5 miliardi di euro per il Fondo perequativo di solidarietà nazionale per le Regioni,
- 1,5 miliardi di euro di investimenti nel prossimo triennio.
Nonostante i tagli apportati dalla manovra nazionale e dal Patto di stabilità, il bilancio lombardo "risponde innanzitutto all'esigenza di assicurare la copertura di tutte le spese obbligatorie, cioè quelle legate a contratti, leggi, ecc", ha assicurato il Presidente della Regione, Roberto Formigoni.
La redazione del bilancio, ha sottolineato il Presidente, è stata eseguita "all'insegna della chiarezza e trasparenza assoluta". A tal proposito sono state ridotte:
- le spese di rappresentanza,
- le spese per incarichi di consulenza e per comitati tecnico-scientifici,
- le spese legali,
- le spese di affitto,
- le missioni e i rimborsi spese ai componenti della Giunta regionale.
Nella manovra di bilancio approvata è stata confermata inoltre l'abolizione della tassa sul metano e non sono previsti aumenti della pressione fiscale.
Infine, per migliorare la gestione delle risorse finanziarie, entro la fine del 2011 i fornitori di beni e servizi del sistema regionale dovranno essere pagati entro 60 giorni, come previsto dalle normative comunitarie in materia.
"E' una manovra che si può definire di proto-federalismo", ha concluso il vice-presidente, Andrea Gibelli, "che mostra la capacità della Lombardia di anticipare strumenti che devono diventare patrimonio comune". E' una manovra che unisce "virtuosità e competitività", rifiutando il principio dell'assistenzialismo, all'insegna di una reale ripresa economica della regione.