Il sogno di Marcegaglia: un Mediterraneo senza dazi e protezionismo
Si è inaugurata oggi nel capoluogo meneghino la seconda edizione del Forum Economico e Finanziario per il Mediterraneo. Una due giorni di confronto tra istituzioni e imprese rispetto ad un mercato che coinvolge potenzialmente 600 milioni di consumatori e che rappresenta un interscambio da quasi 250 miliardi di euro. L’iniziativa è promossa dal Laboratorio Euro-Mediterraneo, nato nel 1999 per iniziativa della Camera di Commercio di Milano.
Energie rinnovabili, sostegno alle pmi, reti e infrastrutture, ma anche dialogo interculturale: questi i temi cardine del forum, che si dipana su sessioni plenarie, panel ed eventi speciali.
Il Forum intende individuare i segnali di ripresa che provengono soprattutto dai paesi che si affacciano sulla sponde meridionali e orientali del Mare Nostrum, che se nel 2009 che hanno registrato tassi medi di crescita intorno al 4% e che quest'anno potrebbero raggiungere il 5%
Il rapporto tra i Paesi del Mediterraneo "può avere ancora una volta, un ruolo centrale per il futuro" e "in questo incontro fra il Nord e il Sud del Mediterraneo, Milano fa da perno sia geograficamente che economicamente". Ad affermarlo Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano. Sul Mediterraneo, ha detto Sangalli, "si affacciano da una parte un esperimento unico al mondo, l'Unione economica europea, e dall'altra, i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo che per risorse demografiche, minerarie, energetiche, naturali, hanno le potenzialità di diventare i nuovi Bric (acronimo di Brasile, Russia, India e Cina). Una combinazione che è davvero la scommessa sul futuro". Sangalli ha ricordato infatti che Milano "ha prodotto un volume d'affari con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo pari a 3 miliardi di euro, cioé un terzo del volume d'affari italiano in quest'area". E se i dati dello scorso anno "ci fanno davvero preoccupare", ha aggiunto Sangalli, "i numeri del primo trimestre 2010 sono incoraggianti". "L'interscambio commerciale - ha proseguito - rispetto al primo trimestre 2009 verso i Paesi mediterranei è per l'Italia cresciuto del 25%. Per Milano e Provincia è cresciuto più del 34%". Sangalli ha invitato a puntare sulle "reti di imprese" per favorire l'integrazione economica e "creare legami durevoli e proficui anche con le imprese estere" e ha lodato "la strategia del governo italiano di cooperazione coni Paesi della sponda sud del Mediterraneo, avviata da parecchi anni". "Le istituzioni hanno in tutto questo un compito indispensabile. Si assumono - ha spiegato - il ruolo di facilitatori".
Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria, intervenuta all’evento, si augura che possa essere creato "un mercato unico senza dazi e protezionismo" tra i Paesi dell'area Mediterranea, che rappresenterebbe "un'opportunità di sviluppo per il nostro Paese e per i Paesi dell'area". Il tema vero per tutti noi e per il Paese è quello di creare un mercato unico senza dazi e protezionismo. Abbiamo l'interesse a un grande mercato unico che sia un'opportunità di sviluppo per il nostro Paese e per i Paesi dell'area". Per Mercegaglia la sponda Sud del Mediterraneo rappresenta soprattutto per le piccole imprese italiane, quelle che più faticano a raggiungere mercati lontani come quello cinese o del Sud America, "un'opportunità straordinaria non solo per esportare ma anche per andare a produrre".
Secondo il presidente di Confindustria questi paesi "hanno giovani, demografia in crescita e materie prime, noi, che abbiamo una popolazione che invecchia, abbiamo però le tecnologie e imprese innovatrici. Unirci e lavorare insieme è una grande opportunità reciproca".
"L'italia con 50 miliardi di euro di interscambio - ha sottolineato - è il primo Paese europeo esportatore. E i dati del primo trimestre 2010 dicono che interscambio è ancora in crescita". Oltre che per le Pmi, per le quali "questi Paesi sono veramente un'opportunità di internazionalizzazione molto interessante", la sponda Sud del Mediterraneo rappresenta anche "un'opportunità per lo sviluppo del Mezzogiorno".
Nel corso della giornata il primo cittadino di Milano, Letizia Moratti, ha affermato che “L'Expo 2015 di Milano sarà uno dei partner del progetto di una nuova condotta idrica in Medio Oriente, già ribattezzata "acquedotto della pace" che collegherà il Mar Rosso e il Mar Morto”. Tra le altre notizie emerse dal Forum c’è che l’Eni investirà nel prossimo decennio quasi 20 miliardi di dollari in Libia. Ad affermarlo è stato il suo amministratore delegato, Paolo Scaroni.