Le proposte di semplificazione per accedere ai contributi dei programmi quadro di ricerca UE
L'accesso dei ricercatori ai finanziamenti stanziati dall'UE per i programmi di ricerca è già da tempo questione dibattuta all'interno della Commissione europea e da aprile è stato costituito un gruppo di lavoro per individuare le criticità del Settimo Programma Quadro. Ora la Commissione ha adottato nuove misure per agevolare la ricerca.
L'azione della Commissione risulta in linea con le richieste avanzate dagli oltre 13 mila ricercatori che hanno presentato al Commissario per la ricerca, l'innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn e al Parlamento europeo la petizione Trust Researchers, chiedendo di semplificare l'accesso ai fondi, in virtù del valore della ricerca come chiave della competitività europea.
Le iniziative approvate dalla Commissione riguardano infatti il regolamento finanziario dei programmi di ricerca e la semplificazione delle procedure burocratiche e dovrebbero facilitare indirettamente anche la raccolta di fondi, pubblici e privati, a sostegno della ricerca.
Tra queste:
- eliminazione dell'obbligo di aprire conti in banca separati e di pagare interessi passivi su pagamenti anticipati;
- trasformare i finanziamenti dell'UE da rimborsi spese a compensi misurati sui risultati conseguiti;
- innalzamento a 50 mila euro del limite massimo al di sotto del quale le procedure per l'accesso ai contributi sono più semplici (attualmente la soglia è fissata a 25.000 euro);
- possibilità per i beneficiari di utilizzare il contributo ottenuto per pagare gli altri partner del progetto;
- consegna unica di documenti legali da parte delle aziende attraverso la Unique Registration Facility (URF) e non ad ogni domanda.
Ora le proposte della Commissione dovranno essere adottate dal Consiglio e dal Parlamento europeo.
Dichiarazione Trust Researcher