Derivati agli Enti Locali: storico rinvio a giudizio per truffa alla Pubblica Amministrazione
Una truffa ai danni del Comune di Milano per un valore di 100 milioni di euro: questa l'accusa rivolta a 13 persone, tra funzionari delle banche e dell'ente locale, e 4 istituti di credito nell'ambito dell'inchiesta disposta dal gup di Milano Simone Luerti. La vicenda rappresenta il primo caso in Italia, ma forse anche al mondo, di processo penale per truffa ai danni di enti pubblici commessa da istituti di credito, relativamente all'emissione di titoli derivati.
Le banche coinvolte, Jp Morgan, Deutsche Bank, Ubs e Depfa Bank, avrebbero guadagnato illecitamente da un'operazione connessa a uno swap con scadenza a 30 anni emesso nel 2005. In particolare si tratta di uno swap tra il Comune di Milano e le quattro banche su un bullet bond da 1,68 miliardi di euro.
I funzionari degli istituti di credito sono accusati di aver persuaso il Comune che lo strumento proposto avrebbe consentito all'ente di ridurre le proprie passività nella misura di oltre 57 milioni di euro.
Dall'altra parte due funzionari comunali avrebbero indotto la Giunta e il Consiglio comunale a procedere all'emissione di obbligazioni, emissione che avrebbe procurato alle banche un profitto illecito di oltre 52 milioni di euro.
Gli istituti di credito, inoltre, non avrebbero garantito all'ente le tutele previste dal Conduct of Business Sourcebook e dal Financial Services Authority Handbook.
Ora il procuratore aggiunto Alfredo Robledo si prepara ad avviare un procedimento, che inizierà il 6 maggio, senza precedenti in Europa.L'unica eccezione è costituita da una sentenza amministrativa in Inghilterra della fine degli anni '90, in cui si sosteneva che i Comuni non dovrebbero comprare derivati dalle banche. Secondo il procuratore Robledo il processo "è la tappa di un percorso. Un passaggio delicato, ma un passaggio".