UE: più competenze informatiche per tutti!
Oggigiorno, con la crescente domanda di competenze informatiche proveniente dal settore industriale, i 4 milioni di professionisti delle ICT presenti in Europa non sono più sufficienti. Il settore produttivo reclama maggiore professionalità per accrescere la propria competitività, ma i sistemi d'istruzione e formazione comunitari non sembrano rispondere a questa esigenza.
Dal 2003, infatti, il numero di giovani europei iscritti ai corsi di informatica è diminuito, indebolendo la competitività europea nei confronti di Paesi quali gli Sati Uniti, Giappone, India e Cina. L'UE dovrà quindi sviluppare politiche rivolte ai giovani, ai professionisti delle ICT, alle PMI e agli imprenditori per poter tenere il passo con gli avversari.
"Migliorare la cultura digitale è decisivo per il futuro dell’Europa", hanno ricordato il vice presidente Antonio Tajani (Commissario per l’industria e l’imprenditoria), Neelie Kroes (Commissario per le strategie digitali) ed Androulla Vassiliou (Commissario per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù). La cultura digitale e l’educazione ai media sono componenti essenziali per partecipare nella società dell’informazione, e "tutti devono essere in grado di usare i computer ed Internet, comprendere come funzioni effettivamente il Web e saper valutare le informazioni on-line", hanno concluso i commisari.
Questa affermazione è alla base della consultazione pubblica avviata dalla Commissione europea, al fine di verificare la necessità di aggiornare la vigente normativa comunitaria sul "servizio universale" (Direttiva 2002/22/EC).
I soggetti interessati potranno presentare il proprio contributo entro il 7 maggio 2010 in relazione ai seguenti temi:
- elementi di base del servizio universale;
- banda larga;
- flessibilità nazionale e approccio coordinato a livello europeo;
- come finanziare il servizio universale.
Consultazione pubblica sui principi del servizio universale nella comunicazione digitale
European eSkills Week 2010