Pmi: da gennaio 8 miliardi di liquidità in più
Al 31 gennaio 2010 le pmi italiane hanno presentato circa 136 mila domande di sospensione dei debiti, il 16% in più rispetto al totale delle domande pervenute al 31 dicembre 2009. Dopo la forte accelerazione dei primi mesi, il numero delle imprese interessate sembra essersi stabilizzato. Sono disponibili sul sito del ministero dell’Economia i risultati, aggiornati al 31 geannaio 2010, dell'applicazione dell'avviso comune sulla sospensione dei debiti delle pmi, sottoscritto dal ministro dell'Economia e delle Finanze, l'Associazione Bancaria Italiana e i rappresentanti delle imprese di tutti i settori economici.
Tenendo conto dei tempi di istruttoria (circa 30 giorni), sono già state accolte fino a gennaio quasi 100 mila domande per circa 8 miliardi di euro di mutui e leasing sospesi.
Da gennaio 2010 le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 8 miliardi in più di liquidità. Ben un miliardo in più rispetto a dicembre 2009, quando il dato si era attestato a 7 miliardi. Questo il commento del presidente dell'Abi, Corrado Faissola, ai dati sulla moratoria alle Pmi. L'Abi spiega come il sistema bancario ha analizzato 128.000 domande (40 miliardi di euro. Sono state già accolte l'80% delle domande (99.000 pari a 31,6 miliardi), sono ancora in corso di esame 21.000 unità (7 miliardi), mentre solo il 2% non é stato accolto (2.700 per 650 milioni di valore). Rispetto alle domande riferite alle singole branche di attività spiccano in particolare industria, il settore del commercio e quello alberghiero.
L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell'impresa richiedente, evidenzia che il 54,5% delle domande è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il Centro Sud. L'adesione delle banche all'avviso comune, e quindi la volontà di sostenere ulteriormente il sistema delle imprese in questa difficile congiuntura, ha continuato ad essere massiccia: al 25 febbraio, le banche e intermediari finanziari che hanno aderito sono 584, pari a 33.555 sportelli (il 98,3% del totale sportelli presenti in Italia).
I dati di via XX Settembre giungono in concomitanza con l’appello lanciato dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, durante la relazione al XV congresso nazionale dell’Unione Italiana del Lavoro. La crisi, che è stata “epocale, non è ancora finita e per il 2010 sono ancora a rischio più di 200 mila posti di lavoro” ha detto Angeletti.
Nel 2009, tuttavia - ha aggiunto il numero uno della Uil “grazie al complesso degli ammortizzatori sociali messi in campo, sono stati evitati circa 400 mila licenziamenti". Ecco perché, afferma Angeletti, “noi chiediamo al governo di proseguire nella politica sin qui realizzata e di mettere in campo tutte le risorse necessarie per governare le crisi aziendali ed evitare disastro economico e sociale".
Per Emma Marcegaglia, presente al congresso, Confindustria è “assolutamente d'accordo e disponibile a collaborare su una ipotesi di alleanza” tra governo e parti sociali per affrontare la crisi, a sostegno del lavoro e dello sviluppo. "Mai come in questo momento, la ripresa della crescita deve vedere lavoratori e imprenditori insieme", ha detto il numero uno di Confindustria. “E' importante – ha aggiunto - cambiare passo”. Marcegaglia ha inoltre definito la relazione di Angeletti "seria, lungimirante e coraggiosa”.
(Alessandra Flora) Da gennaio 2010 le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 8 miliardi in più di liquidità. Ben un miliardo in più rispetto a dicembre 2009, quando il dato si era attestato a 7 miliardi. Questo il commento del presidente dell'Abi, Corrado Faissola, ai dati sulla moratoria alle Pmi. L'Abi spiega come il sistema bancario ha analizzato 128.000 domande (40 miliardi di euro. Sono state già accolte l'80% delle domande (99.000 pari a 31,6 miliardi), sono ancora in corso di esame 21.000 unità (7 miliardi), mentre solo il 2% non é stato accolto (2.700 per 650 milioni di valore). Rispetto alle domande riferite alle singole branche di attività spiccano in particolare industria, il settore del commercio e quello alberghiero.
L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell'impresa richiedente, evidenzia che il 54,5% delle domande è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il Centro Sud. L'adesione delle banche all'avviso comune, e quindi la volontà di sostenere ulteriormente il sistema delle imprese in questa difficile congiuntura, ha continuato ad essere massiccia: al 25 febbraio, le banche e intermediari finanziari che hanno aderito sono 584, pari a 33.555 sportelli (il 98,3% del totale sportelli presenti in Italia).
I dati di via XX Settembre giungono in concomitanza con l’appello lanciato dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, durante la relazione al XV congresso nazionale dell’Unione Italiana del Lavoro. La crisi, che è stata “epocale, non è ancora finita e per il 2010 sono ancora a rischio più di 200 mila posti di lavoro” ha detto Angeletti.
Nel 2009, tuttavia - ha aggiunto il numero uno della Uil “grazie al complesso degli ammortizzatori sociali messi in campo, sono stati evitati circa 400 mila licenziamenti". Ecco perché, afferma Angeletti, “noi chiediamo al governo di proseguire nella politica sin qui realizzata e di mettere in campo tutte le risorse necessarie per governare le crisi aziendali ed evitare disastro economico e sociale".
Per Emma Marcegaglia, presente al congresso, Confindustria è “assolutamente d'accordo e disponibile a collaborare su una ipotesi di alleanza” tra governo e parti sociali per affrontare la crisi, a sostegno del lavoro e dello sviluppo. "Mai come in questo momento, la ripresa della crescita deve vedere lavoratori e imprenditori insieme", ha detto il numero uno di Confindustria. “E' importante – ha aggiunto - cambiare passo”. Marcegaglia ha inoltre definito la relazione di Angeletti "seria, lungimirante e coraggiosa”.