Cosa prevede il piano d’azione per migliorare la qualita’ dell’aria

Qualità dell'ariaOltre ad istituire un fondo da 400 milioni l’anno per il controllo dell’inquinamento, il piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria indica misure operative per alcuni settori economici chiave come l’agricoltura, le biomasse, la mobilità e gli impianti termici.

I finanziamenti europei e internazionali per la sostenibilita'

Nel corso del Clean Air Dialogues - appuntamento internazionale che si tiene all’Environment Park di Torino il 4 e 5 giugno - la Presidenza del Consiglio, i ministri dell’Ambiente, dell’Economia, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture, delle Politiche agricole e della Salute e il presidente della Conferenza delle Regioni siglano il Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria.

Articolato in 5 ambiti di intervento, uno trasversale e quattro tematici, il piano parte dalla consapevolezza che i fattori incidenti sulla qualità dell’aria sono molteplici e richiedono un’attività trasversale attraverso interventi specifici che, sia direttamente sia indirettamente, possano assicurare un’aria più salubre per i cittadini riducendo le emissioni atmosferiche inquinanti.

Razionalizzazione sussidi dannosi e 400 milioni per controllo inquinamento

Nell’ambito delle misure trasversali rientrano una serie di azioni, a partire dalla razionalizzazione dei sussidi ambientalmente dannosi.

Si prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro interministeriale coordinato dal MEF e con la partecipazione delle Regioni, volto a verificare l’impatto socio-economico dei sussidi ambientalmente dannosi e a individuare quelli non necessari. Entro fine anno verranno presentate proposte normative volte alla razionalizzazione dei sussidi dannosi per l’ambiente e all’utilizzo delle relative risorse anche per la realizzazione di misure per il miglioramento della qualità dell’aria.

Previsto inoltre un Fondo per il finanziamento del Programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico: a disposizione ci saranno fino a 400 milioni di euro l’anno, risorse che verranno individuate nell’ambito della prossima Manovra razionalizzando i fondi attualmente disponibili per le medesime finalità.

Sempre tra le misure trasversali rientrano gli accordi tra Stato, Regioni e Province autonome per il miglioramento della qualità dell’aria e azioni di informazione verso i cittadini.

Agricoltura e biomasse

La richiesta contenuta nel piano, e che verrà sottoposta alle autorità europee nell’ambito dei futuri programmi di sviluppo rurale, consiste in un finanziamento degli interventi volti all’abbattimento delle emissioni di ammoniaca attraverso le misure a sostegno degli “Investimenti non produttivi”, per consentire nella programmazione 2021-2027 un maggiore ricorso da parte degli agricoltori.

Inoltre, il Ministero dell’Ambiente metterà a punto una proposta di modifica del decreto legislativo n. 152-2006 volta progressivamente a limitare la pratica dell’abbruciamento dei residui vegetali, anche nell’ottica del recupero e della valorizzazione di tali residui.

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Mobilità: incentivi e disincentivi

Numerose le misure previste nell’ambito del terzo ambito d’intervento, riguardante la mobilità:

  • Introduzione dei criteri ambientali nella disciplina della circolazione in ambito extraurbano: la misura riguarderà i tratti autostradali adiacenti ai centri urbani, con particolare riferimento alla riduzione dei limiti di velocità;
  • Controllo delle aree a traffico limitato;
  • Linee guida per la classificazione dei veicoli elettrici ibridi: azione volta a consentire alle Amministrazioni nazionali e regionali, nell’ambito dei programmi di incentivazione, di orientare tali incentivi verso le tecnologie elettriche ibride a minor impatto ambientale;
  • Sostegno alla diffusione della micromobilità elettrica e promozione dell’utilizzo di mezzi di trasporto innovativi e sostenibili: il decreto MIT per l’avvio della sperimentazione di monopattini, segway e hoverboard è stato firmato in concomitanza con la sottoscrizione del piano d’azione;
  • Disincentivo all’utilizzo di veicoli ad alte emissioni inquinanti;
  • Mobilità attiva: comprende buone pratiche per incrementare la “walcability” dell’ambiente urbano e per promuovere la mobilità attiva, soprattutto nei percorsi casa scuola e casa-lavoro.

Riscaldamento: novità per conto termico e detrazioni per efficienza energetica

La prima azione prevista nell’ambito degli interventi riguardanti il riscaldamento riguarda l’adozione di uno schema di decreto di aggiornamento del cosiddetto Conto termico con l’intento di introdurre, tra i requisiti di accesso agli incentivi per i generatori di calore alimentati con biomassa, installati in sostituzione di apparecchi più emissivi in particolare nelle zone affette da problemi di qualità dell’aria, la certificazione ambientale con classe di qualità 4 stelle o superiore.

Allo stesso tempo, il piano d’azione propone di estendere le detrazioni per l’efficienza energetica di cui al decreto legge 63-2013 ai generatori di calore alimentati con biomassa installati, in particolare nelle zone affette da problemi di qualità dell’aria.

Si prevedono inoltre, almeno fino alla chiusura delle procedure di infrazione relativa ai valori limite del PM10 e del biossido di azoto sul territorio nazionale, misure di incentivazione per la sostituzione degli impianti termici alimentati a biomassa esistenti con nuovi impianti termici, sempre alimentati a biomassa.

Per tali impianti inoltre l’accesso agli incentivi potrebbe infatti essere condizionato al rispetto di una serie di norme tecniche e di idonee forme di tracciabilità. Il Ministero dell’Ambiente valuterà anche la possibilità di introdurre limitazioni all’uso della biomassa per la produzione di calore da destinare al teleriscaldamento nelle aree affette da problemi di qualità dell’aria.

Le ultime due azioni nell’ambito degli interventi sul fronte riscaldamento riguardano la qualificazione degli installatori di impianti alimentati a fonti rinnovabili e limitazioni all’utilizzo degli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio.

Uscita dal carbone

Infine, per ridurre le emissioni inquinanti derivanti dalla chiusura o trasformazione di alcuni impianti termoelettrici alimentati a carbone, il MISE adotterà provvedimenti ad hoc per accelerare tale transizione.

> Piano d'azione per il miglioramento della qualità dell'aria