UE: crescono gli investimenti in R&S nonostante la crisi
La relazione rivela che il livello maggiore di investimenti è stato raggiunto dalle imprese dei paesi emergenti, capeggiati dalla Cina.
Con un tasso di crescita dell'8,1% rispetto all'8,8% del 2007, le imprese dell'UE sono riuscite a mantenere quasi invariato il proprio livello di crescita, mentre il livello di crescita delle imprese statunitensi è sceso dall'8,6% del 2007 al 5,7% del 2008.
Fra i 10 maggiori investitori in R&S si collocano:
- al primo posto un'impresa giapponese: Toyota;
- al secondo e all'ottavo posto 2 imprese europee: Volkswagen e Nokia;
- 5 imprese statunitensi, fra cui Microsoft, General Motors e Pfizer.
Tuttavia le imprese europee che figurano fra le prime 50 hanno registrato un'intensità media di investimenti in R&S (investimento in R&S come percentuale delle vendite) più elevata delle imprese non europee: il 7,8% rispetto al 6,8%. Tali imprese operano soprattutto in settori ad intensità di R&S medio-alta e medio-bassa, come il settore auto e componenti, apparecchiature elettroniche ed elettriche e prodotti chimici.
Il Commissario Europeo per la Scienza e la Ricerca, Janez Potočnik, ha affermato che tale crescita costituisce "la strategia migliore per uscire più forti della crisi". Il Commissario si è inoltre rallegrato per l'aumento degli investimenti delle imprese europee operanti nell'ambito delle tecnologie a basso tenore di carbonio, poichè rappresentano nuove fonti di crescita e di occupazione nell'UE.
Il Quadro di valutazione ha confermato inoltre l'intensa attività di ricerca e sviluppo volta alla realizzazione di nuove tecnologie per la produzione di energia rinnovabile. Infatti, le sei imprese dell'UE attive in questo settore hanno registrato un aumento considerevole degli investimenti in R&S nel corso degli ultimi tre anni.