Cambiamenti climatici: le proposte della UE per un accordo globale
L'obiettivo è evitare che il surriscaldamento planetario raggiunga i livelli pericolosi prospettati dalla comunità scientifica, vale a dire un aumento della temperatura di oltre 2°C rispetto alla situazione preindustriale. dati rivelano che, per rimanere entro questa soglia, i paesi industrializzati dovranno ridurre le proprie emissioni di gas serra del 25-40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020, mentre entro lo stesso anno i paesi in via di sviluppo si vedranno costretti a limitare la rapida crescita delle proprie emissioni a circa il 15-30% rispetto alla situazione attuale.
L'UE si è impegnata unilateralmente ad abbattere le proprie emissioni di almeno il 20% rispetto al 1990 entro il 2020 e sta realizzando questo obiettivo con il pacchetto su Clima ed energia. Si è inoltre impegnata ad arrivare ad abbattere le emissioni del 30% se altri paesi industrializzati accetteranno di realizzare riduzioni comparabili e se i paesi in via di sviluppo più avanzati economicamente daranno un contributo adeguato all'accordo.
I negoziati intesi a preparare un accordo delle Nazioni Unite per la lotta ai cambiamenti climatici per il periodo successivo al 2012, anno in cui cesseranno di applicarsi alcune importanti disposizioni del protocollo di Kyoto, dovrebbero concludersi durante la conferenza di Copenaghen, prevista dal 7 al 18 dicembre 2009. Le ultime sedute preparatorie si terranno a Bangkok dal 28 settembre al 9 ottobre e a Barcellona dal 2 al 6 novembre prossimi.
In questo periodo per l'UE andrebbero costituiti piccoli gruppi paralleli in cui condurre i negoziati, piuttosto che organizzare sessioni plenarie di grandi dimensioni, dove bisogna far approvare alcuni elementi essenziali del futuro accordo::- riduzioni vincolanti delle emissioni per tutti i paesi industrializzati sulla base di impegni comparabili;
- interventi adeguati dei paesi in via di sviluppo per contenere le proprie emissioni;
- istituzione di un quadro d'azione sull'adattamento ai cambiamenti climatici;
- interventi volti a ridurre la deforestazione e il degrado forestale e a promuovere una gestione sostenibile delle foreste nelle regioni tropicali;
- aggiornamento delle regole di contabilizzazione per le variazioni nelle emissioni dovute all'utilizzo del suolo, ai cambiamenti di tale utilizzo e alla silvicoltura;
- espansione del mercato internazionale del carbonio per creare il sostegno finanziario necessario per i paesi in via di sviluppo e promuovere un abbattimento delle emissioni economicamente efficace;
- garanzia di un finanziamento pubblico internazionale ai paesi in via di sviluppo in grado di integrare il contributo del mercato del carbonio e gli investimenti nazionali;
- approvazione di un pacchetto esauriente di misure in materia di cooperazione e finanziamenti in campo tecnologico per accelerare lo sviluppo di un'economia mondiale a basse emissioni di carbonio
Il 10 settembre la Commissione ha infine presentato una proposta europea per incrementare i finanziamenti internazionali destinati ai paesi in via di sviluppo per azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Il Consiglio europeo deciderà in merito entro la fine di ottobre.