Sarkozy e Merkel: finita l'era dei bonus ai banchieri e ai trader
Sembra infatti che, al centro dell’agenda del summit, ci sia proprio la questione della remunerazione del settore finanziario, accusato di essere all’origine della crisi finanziaria. Prima ancora di convocare il Consiglio dei ministri, Nicolas Sarkozy ha ricevuto all’Eliseo i manager delle principali banche e degli istituti assicurativi. Lapidario il commento del presidente della Repubblica Francese: “I bonus saranno un argomento primario del summit perché è irritanti che alcune banche stiano continuando a fornirli esattamente come in passato”.
Gli fa da sponda il cancelliere tedesco Angela Merkel, con cui la sintonia è sempre più forte e che alla vigilia delle elezioni politiche di fine settembre riapre la questione molto popolare anche nel suo paese. Proprio oggi, 31 agosto, Merkel, secondo la quale i bonus incoraggerebbero un’eccessiva propensione ai rischi, riceverà Sarkozy a Berlino per pianificare le strategie da adottare a Pittsburg.
Questo il piano di Sarkò: rinviare almeno la metà dei bonus di un anno e pagarli nei tre anni successivi, in base alle performance svolte dai manager. Di fronte gli oppositori non cede: “Non vedo perché la questione possa rappresentare un tabù a Pittsburg” ha affermato monsieur le Président, invocando una riforma del sistema globale di governance. Berlino, dal canto suo, non ha ancora fatto sapere in che modo intende limitare i bonus, ma è interessata alla proposta francese. In entrambi i paesi cresce la convinzione che a innescare la crisi sia siano stati questi pacchetti compensativi delle banche, che mirano a massimizzare i profitti a breve termine a discapito della solidità del lungo periodo.
(Alessandra Flora)