Flexi: lavoratori stranieri e Pmi italiane si incontrano on line

 Un servizio utile per i cittadini stranieri non comunitari in cerca di lavoro nel nostro Paese, ma anche per le imprese italiane che necessitano di nuove professionalità più o meno specializzate, difficilmente reperibili in Italia: è questo l’obiettivo di Flexi, la nuova sezione on line del Ministero del Lavoro.
Il valore aggiunto per le nostre pmi sta nel fatto che possono avvalersi dell’intermediazione dei sistemi informativi messi a disposizione sia dal ministero del lavoro del paese extracomunitario da cui proviene il lavoratore straniero, che dal nostro ministero del Lavoro. Attraverso l’interazione tra diverse banche dati istituzionali, la piattaforma Flexi - per il momento in lingua italiana, francese ed inglese - consente ai datori di lavoro di ricercare i profili di proprio interesse.

Ma come funziona il meccanismo di selezione? I servizi per l'impiego locali dei paesi terzi possono inserire l’anagrafica dei lavoratori interessati al processo di migrazione in Italia. Questi centri per l’impiego stranieri operano uno screening dei curricula. Segue il colloquio di selezione da parte degli operatori con l’obiettivo di valutare attentamente ogni candidato e verificare la corrispondenza tra le qualifiche certificate dal lavoratore o che emergano dal bilancio delle competenze condotto dagli operatori locali responsabili al profilo indicato. A quel punto il Ministero del Lavoro del paese straniero può aggiornare in tempo reale le liste che automaticamente vengono pubblicate nelle pagine web dedicate. Per il momento il servizio è attivo con la Tunisia, ma presto saranno operativi anche le sezioni di Nigeria, Senegal, Egitto, Libia, Ghana e Libia.

Sul sito è disposizione dei lavoratori e delle imprese il “Manuale d'uso per l'integrazione” in arabo, francese e italiano con informazioni utili come le modalità per richiedere al permesso di soggiorno, e alla copertura sanitaria e assicurativa.

Il punto di forza di questo tipo di servizi è dato dall’ aggiornamento costante dei dati. La reale utilità per le pmi potrà essere testata soltanto nel momento in cui la piattaforma sarà entrata a regime in tutti i paesi previsti dal progetto.
 
A partire dagli anni Novanta la presenza straniera in Italia si è fatta sempre più rilevante. Secondo le ultime rilevazioni Istat, i cittadini stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2008 erano circa tre milioni e mezzo. Poco meno di un quarto (23,2%) degli immigrati residenti, 798 mila persone, sono cittadini di un paese africano, principalmente dell’Africa settentrionale. I cittadini asiatici, con quasi 552 mila unità, costituiscono il 16,1% di tutti i residenti; poco meno della metà di questi ultimi (270 mila) appartiene a uno dei paesi del subcontinente indiano, mentre i restanti (282 mila) sono di nazionalità prevalentemente cinese o filippina.
 
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