Dl 78-2009 anticrisi: probabile ricorso alla fiducia per la conversione
“L’opposizione sbaglia a scandalizzarsi per l'eventuale ricorso alla fiducia sul dl anticrisi. Si tratta di uno strumento parlamentare a disposizione del governo che tutti gli esecutivi hanno usato" ha commentato oggi Italo Bocchino, numero due del Pdl alla Camera. Il pomo della discordia è rappresentato in particolare dal famigerato scudo fiscale, che secondo il Pd, potrebbe favorire l’elusione e l’evasione fiscale.
La maggioranza ha oggi depositato last minute in commissione altri due emendamenti al testo. Il primo prevede sgravi del 3% sull'aumento del capitale sociale delle imprese fino a 500 mila euro: questo varrà per l'anno in cui l'aumento viene effettuato e nei quattro anni successivi. Nell'emendamento viene spiegato che "l'agevolazione può essere fruita esclusivamente in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo d'imposta di effettuazione degli investimenti".
L’altro emendamento dei relatori, che modifica le norme per la detassazione sugli utili reinvestiti delle imprese (contenute nell'articolo n° 5), prevede che le agevolazioni della Tremonti ter possano essere applicate già alle operazioni effettuate nel 2009 ma lo sconto arriverà con il saldo delle imposte sui redditi, che tradizionalmente si paga a giugno o luglio dell'anno successivo, cioè nel 2010.
Per gli investimenti effettuati fino al giugno 2010, come previsto dalla norma già inserita nel decreto, lo sconto arriverà solo a metà del 2011.
Si prospettano altre novità per le imprese. Sempre nella giornata di oggi, durante il Forum del Mediterraneo che si è svolto a Milano con la partecipazione del presidente egiziano Hosni Mubarak, Silvio Berlusconi ha annunciato che aumenterà il fondo di garanzia per le imprese italiane che investiranno nell'area del Mediterraneo perché l'obiettivo dell'Italia è quello di aumentare l'interscambio. "Le aziende di Stato – afferma il premier - saranno a disposizione delle imprese che vorranno andare ad investire in quei paesi, magari anche aumentando l'attuale livello del fondo di garanzia su cui posso prendere impegno in questa sede".
Secondo Mubarak la collaborazione tra le due sponde del Mediterrano può rappresentare il migllior rimedio alla crisi. "La nostra sfida - ha aggiunto il presidente egiziano - è quella di mobilitare il maggior numero possibile di risorse con la partecipazione del pubblico e dei privati".
(a cura di Alessandra Flora)