Pacchetto anti-crisi: il ventaglio dei commenti

Marcegaglia
Una raffica di dichiarazioni ha fatto seguito oggi al via libera del Consiglio dei ministri al pacchetto anti-crisi, incentrato sul rilancio del settore auto e dei consumi in generale. Nel pacchetto, oltre che eco-incentivi e proroga rottamazione, anche detrazioni sull'acquisto di elettrodomestici, moto e mobili.

“Serve fare ancora di più” per tutto il sistema, per le pmi e per tutti i settori. Lo afferma il numero uno di Confindustria, Emma Marcegaglia, riguardo ai circa due miliardi di euro di aiuti all'auto e ad altri settori industriali che sono comunque “un passo avanti positivo”. La Presidente di Confindustria aveva già precisato nell’anticipazione del pacchetto a fine 2008 che “certamente anche per l'auto servono supporti” tuttavia, a suo avviso, “la logica dell'auto è quella di decidere aiuti di Stato a livello europeo, non nei singoli Paesi”, mentre sono necessari “aiuti a tutti i settori che fanno efficienza energetica, risparmio energetico e riduzione delle emissioni inquinanti”.

“Non ci siamo”. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini commenta aspramente le misure del decreto anti crisi sottolineando soprattutto la grave situazione in cui versano i piccoli imprenditori, che stanno pagando il prezzo più alto della crisi. Alle piccole imprese non bastano più le parole per poi assistere alla destinazione degli interventi “anti-crisi” a esclusivo sostegno dell’industria automobilistica e dei produttori di elettrodomestici. La qualità degli interventi non deve essere diversa a seconda che siano destinati alle piccole imprese o alle grandi industrie. In attesa di una convocazione del governo per confrontarsi sulle misure più adatte per consentire alle piccole imprese di fronteggiare la crisi, Guerrini sottolinea la necessità per le pmi di interventi incisivi sul fronte della diminuzione della pressione fiscale, della riduzione del costo del lavoro, del miglioramento delle condizioni di accesso al credito.  

Dichiarando in aula alla Camera il “no” del suo partito alla fiducia al governo, Pierluigi Bersani, ministro ombra dell'Economia del Pd, afferma che la fiducia al decreto anticrisi è stata messa per nascondere i problemi della maggioranza. “Il governo, nel chiederla - ha proseguito il ministro ombra dell’economia del PD, sempre più in odore di candidatura alla leadership del suo partito - ha detto che l'Italia è il primo paese ad affrontare la crisi, ma la verità è che è il primo e unico paese al mondo che ha impedito al parlamento una discussione efficace sulle misure anticrisi”. Accusando il governo di togliere potere d'acquisto a chi ne avrebbe più bisogno, il ministro ombra sottolinea la mancata diminuzione fiscale per poi chiedere chiarezza sui conti pubblici, misure in favore dei disoccupati, delle piccole e medie imprese, della grande industria. 

(Alessandra Flora)