Legge Stabilita': ricerca, credito d'imposta e riserva in Fondo Garanzia PMI

Ricerca - foto di Edmonton Economic Development CorporationNella legge di stabilità, attualmente all'esame del Senato, potrebbero rientrare due provvedimenti a sostegno della ricerca: un credito d'imposta per gli investimenti in R&S e una sezione dedicata all'innovazione all'interno del Fondo di Garanzia per le PMI.

Ad anticipare le intenzioni del Governo è stato il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, intervenendo alla cerimonia di chiusura delle celebrazioni per i 90 anni del Cnr.

Credito d'imposta

La prima ipotesi riguarda l'attivazione di un'agevolazione fiscale pari al 50% delle spese incrementali in ricerca e sviluppo effettuate dalle imprese rispetto all'anno precedente. La norma, attesa nell'ambito del collegato in materia di sviluppo alla legge di stabilità, potrebbe rientrare direttamente nel ddl all'esame di Palazzo Madama. Le risorse a disposizione dovrebbero ammontare a 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 e sarebbero destinate ad aziende che hanno investito almeno 50mila euro in attività di R&S. Le agevolazioni non dovrebbero superare il tetto di 2,5 milioni di euro per impresa e sarebbero finanziate, almeno in parte, attraverso i fondi strutturali europei.

Fondo Centrale di Garanzia

La seconda misura che il Governo vorrebbe trasferire dal collegato sviluppo alla legge di stabilità consiste nella previsione di una riserva, pari a 100 milioni di euro, nell'ambito del Fondo Centrale di Garanzia, per favorire l'erogazione di finanziamenti a sostegno dell'innovazione e della ricerca applicata. Anche in questo caso ai fondi nazionali potrebbero aggiungersi risorse Ue, in particolare provenienti dalla Banca europea degli investimenti.

Credito alle PMI

Tra i provvedimenti che l'Esecutivo punta ad inserire nella legge di stabilità rientrerebbe anche la 'piattaforma credito alle pmi', annunciata dal viceministro dell'Economia Stefano Fassina. La piattaforma, ha spiegato Fassina, consentirebbe alla Cassa Depositi e Prestiti di acquistare pacchetti di credito da destinare alle piccole e medie imprese, “portando via dai bilanci delle banche il peso dei crediti rischiosi, trasferendolo alla garanzia pubblica”.