Sardegna: 360° Fesr, spendere meglio i fondi Ue
Migliorare l'utilizzo dei fondi europei a livello regionale e locale attraverso attività consulenziali e formative. E' nato con questo obiettivo 360° Fesr, il progetto della Regione Sardegna presentato il 13 novembre a Roma.
Si tratta di un progetto partito tra il 2010 e il 2011 e finalizzato a fornire un sostegno organizzativo-gestionale al personale coinvolto nell'attuazione del Programma operativo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale. La sua realizzazione è stata affidata al raggruppamento temporaneo di Imprese composto da Lattanzio e Associati e PAAdvice.
L'iniziativa ha visto la sua origine in un momento critico dell'amministrazione sarda, soprattutto, ha spiegato Maria Giuseppina Medde del Servizio Organizzazione e Formazione della Regione, dal punto di vista della gestione dei fondi europei per il periodo 2007-2013. L'iniziativa si è focalizzata sul Por Fesr, ma, ha sottolineato Medde, vale come “modello” anche per gli altri programmi di finanziamento europei.
360° Fesr si è sviluppato su due linee di azione:
- cantieri consulenziali;
- attività di formazione.
Nell'ambito dell'amministrazione della Regione sono stati attivati oltre 40 cantieri progettuali, che hanno prodotto strumenti personalizzati per il project management, metodologie di coinvolgimento degli stakeholder e strumenti per il team building e il coordinamento delle diverse attività. Inoltre, sono stati coinvolti in attività formative circa 280 tra funzionari e dirigenti della Regione. Oltre all'amministrazione regionale, sono stati coinvolti tutti gli altri attori interessati alla gestione dei fondi Fesr. Nel complesso, hanno partecipato al progetto oltre 150 Comuni, con circa 600 funzionari, e altre 10 strutture tra agenzie regionali, società in house e altre amministrazioni.
L'obiettivo delle imprese a cui è stata affidata la realizzazione del progetto, ha spiegato poi Filippo Chesi della Lattanzio e Associati, era quello di "sviluppare un ruolo complementare a quello di assistenza tecnica regionale”. Il focus dell'iniziativa, ha continuato Chesi, si è spostato "dal cosa al come", con un "approccio a 360 gradi", che coinvolgesse, cioè, tutti i livelli di gestione dei fondi e tutti gli attori responsabili. “Inizialmente - ha commentato Chesi - abbiamo incontrato forti resistenze culturali all'interno dell'amministrazione”, abituata ad un "approccio autoreferenziale" nella gestione delle risorse. Resistenze, poi attenuatesi nel corso della realizzazione del progetto.
360° Fesr, ha spiegato Roberto Carpano della Lattanzio Associati, che ha moderato l'evento presso la sede della Rappresentanza italiana della Commissione europea, rappresenta un "nuovo modello di governance". Nuovo per la natura degli attori coinvolti, per l'approccio utilizzato - non più assistenziale ma consulenziale - e per la presenza di "obiettivi e risultati tangibili e misurabili". Un modello che, è l'auspicio di Regione e imprese, può servire da punto di partenza per affrontare la nuova programmazione 2014-2020.