Ue-Usa: CEO attacca la trasparenza della Commissione Ue

Ue-USAIn vista del secondo round dei negoziati Ue-Usa per il partenariato transatlantico l’Osservatorio sull’Europa delle imprese (CEO) svela i falsi miti sulla trasparenza.

In risposta alle richieste di maggiore trasparenza sugli accordi commerciali Ue-Usa, Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), da parte del Parlamento europeo, la Commissione europea ha prodotto una serie di comunicati e report informativi sullo svolgimento dei negoziati.

Secondo l’Osservatorio sull’Europa delle imprese (CEO) queste nuove iniziative stanno oscurando la realtà dei fatti, mettendo in ombra il ruolo predominate delle lobby nei negoziati. Il CEO ha pertanto deciso di sfatare i ‘miti’ della Dg Commercio sulla trasparenza nell’ambito dei negoziati Ue-Usa

Il primo mito riguarda l’apertura dell’Ue agli interessi di molteplici settori. Secondo il CEO si tratta di una falsa apertura, ristretta solamente agli interessi delle grandi imprese e investitori.

Il secondo mito interessa la trasparenza informativa della Commissione Ue, che, secondo l’Osservatorio, non viene affatto perseguita. La maggior parte dei documenti inerenti il TTIP sono confidenziali e la società civile non ne è a conoscenza, nonostante la Commissione comunichi il contrario.

Il terzo mito riguarda la confidenzialità dei documenti della Commissione, che nella sua Guida alla trasparenza la ritiene necessaria per portare a termine con successo un accordo. Come sottolineato dal CEO questa confidenzialità non è “completamente normale”; in altri contesti come quello dell’Organizzazione mondiale del commercio i partner di un accordo devono rendere pubbliche le proprie posizioni.

Il quarto mito vede come protagonisti gli studi di valutazione indipendenti che secondo la Commissione Ue guiderebbero gli accordi. Il CEO ritiene che questi studi non siano completamente indipendenti ma realizzati da think-tank finanziati dalle imprese coninvolte negli accordi.

Il quinto mito interessa il ruolo della Commissione Ue in quanto portavoce di tutta l’Ue. Secondo l’Osservatorio la Commissione agisce in base ai propri interessi e a quelli delle compagnie transazionali, manipolando le obiezioni degli Stati membri.

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