Unione mercati capitali: Bruxelles tutela investimenti transfrontalieri
La Commissione europea fornisce una serie di orientamenti sulla protezione degli investimenti transfrontalieri all'interno dell'UE.
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Una comunicazione della Commissione europea fornisce gli orientamenti per aiutare gli investitori dell'UE a far valere i propri diritti dinanzi alle amministrazioni e alle autorità giudiziarie nazionali e per facilitare la tutela dell'interesse pubblico nel rispetto del diritto dell'Unione da parte degli Stati membri.
Addio ai trattati bilaterali di investimento intra-UE
In linea con il piano Juncker, la comunicazione mira a rafforzare il contesto imprenditoriale per gli investitori dell'UE, i cui diritti sono garantiti dalle autorità giudiziarie nazionali e dalla Corte di giustizia dell'Unione europea, nonché dalla Commissione, in particolare attraverso le procedure di infrazione.
Gli investitori dell'UE non possono più fare affidamento sui trattati bilaterali di investimento intra-UE, che sono considerati illegali in quanto si sovrappongono alla normativa sul mercato unico e discriminano tra gli investitori dell'Unione. La recente sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, nel caso Achmea, ha confermato che l'arbitrato investitore-Stato nell'ambito dei trattati bilaterali di investimento intra-UE è illegale e ha spinto la Commissione a intensificare il dialogo con tutti gli Stati membri, invitandoli a intervenire per porre fine a tali trattati.
"Nel mercato unico non c'è spazio per i trattati bilaterali di investimento tra Stati membri. La comunicazione odierna invia un segnale forte a dimostrazione del fatto che il diritto dell'UE tutela già gli investitori, che possono pertanto continuare ad avere fiducia quando investono nell'Unione", ha dichiarato Valdis Dombrovskis, vicepresidente responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali.
"Vogliamo incoraggiare gli investimenti all'interno dell'Unione europea. Gli investitori devono poter contare su un contesto normativo prevedibile, stabile e chiaro. Chiarendo i diritti di cui godono gli investitori quando operano all'interno del mercato unico, la comunicazione adottata oggi contribuirà a garantire che tali diritti siano conosciuti e rispettati in tutti gli Stati membri", ha aggiunto il vicepresidente responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, Jyrki Katainen.
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I chiarimenti di Bruxelles
Nello specifico, la comunicazione chiarisce che:
- la libera circolazione di capitali, servizi, beni e lavoratori nel mercato unico dell'UE rappresenta libertà fondamentali riconosciute dall'UE. Alle imprese e ai cittadini è garantito il diritto di avviare un'attività, di investire in un'impresa e di fornire beni e servizi in tutta l'UE. Gli investitori dell'UE sono inoltre protetti dai principi generali di non discriminazione, proporzionalità, certezza del diritto e tutela del legittimo affidamento. Il diritto dell'UE riconosce altresì diritti fondamentali quali il diritto alla libertà d'impresa, il diritto di proprietà e il diritto a una tutela giurisdizionale effettiva. Le norme dell'UE a protezione degli investitori sono iscritte nel trattato dell'Unione europea, nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nei principi generali del diritto dell'Unione e nell'ampia legislazione settoriale;
- l'arbitrato tra uno Stato membro e un investitore di un altro Stato membro è incompatibile con il diritto dell'Unione, anche nell'ambito di trattati bilaterali di investimento intra-UE, come affermato recentemente dalla Corte di giustizia dell'Unione europea nella sentenza relativa alla causa Achmea. In tale occasione la Corte ha stabilito che le clausole di arbitrato investitore-Stato nell'ambito di trattati bilaterali di investimento intra-UE non sono compatibili con il diritto dell'Unione e non producono effetti giuridici. La sentenza Achmea è rilevante anche ai fini dell'applicazione del trattato sulla carta dell'energia tra Stati membri dell'Unione. La Commissione è del parere che tale trattato non possa essere utilizzato come base per la risoluzione delle controversie tra gli investitori dell'UE e gli Stati membri. Il diritto dell'UE offre già un quadro giuridico completo ed efficace, compresi i mezzi di ricorso, agli investitori intra-UE che investono in un altro Stato membro;
- al tempo stesso, il diritto dell'UE consente di regolamentare i mercati per perseguire legittimi interessi pubblici, quali l'ordine pubblico, la salute pubblica, i diritti sociali, la tutela dei consumatori o la salvaguardia dell'ambiente, il che può avere conseguenze negative per gli investitori. Le autorità pubbliche dell'UE e degli Stati membri hanno il dovere e la responsabilità sia di tutelare gli investimenti che di regolamentare i mercati. L'UE e gli Stati membri possono quindi adottare misure legittime per proteggere tali interessi, ma solo in determinate circostanze e a determinate condizioni, e nel rispetto del diritto dell'UE.
> Protection of intra-EU investment
© European Union, 2018/ Photo: Georges Boulougouris