Dal fiscal compact al growth compact: un patto per la crescita e l'occupazione
All'ultimo vertice del Consiglio europeo, lo scorso 29 giugno, i capi di stato e di governo hanno approvato il growth compact, cioè il patto per la crescita e l'occupazione nel quadro della strategia Europa 2020. L'ammontare complessivo degli stanziamenti è pari a 120 miliardi di euro (circa l'1% del Pil dei paesi dell'Ue, ma anche la misura del bilancio dell'Ue per un anno). Di seguito le misure che i paesi membri si impegnano ad attuare.
Per prima cosa portare avanti un risanamento di bilancio, rispettando il patto di stabilità e crescita e tenendo conto delle specificità dei singoli paesi; deve essere prestata un'attenzione particolare agli investimenti nei settori orientati al futuro aventi un nesso diretto con il potenziale di crescita dell'economia e alla garanzia della sostenibilità dei regimi pensionistici. La Commissione sta valutando attentamente l'incidenza delle forti restrizioni di bilancio sulla spesa pubblica a favore della crescita e sugli investimenti pubblici. Pubblicherà una relazione sulla qualità della spesa pubblica e sulla portata di possibili azioni entro i limiti dei quadri di bilancio nazionali e dell'Ue.
Tra le priorità:
- ripristinare la normale erogazione di prestiti all'economia e completare con urgenza la ristrutturazione del settore bancario;
- promuovere la crescita e la competitività, in particolare rimediando agli squilibri radicati e portando avanti le riforme strutturali per liberare il potenziale di crescita dei paesi, anche attraverso l'apertura alla concorrenza delle industrie di rete, la promozione dell'economia digitale, lo sfruttamento del potenziale di un'economia verde, l'abolizione delle restrizioni ingiustificate imposte ai fornitori di servizi e l'agevolazione dell'avvio di un'attività commerciale;
- lottare contro la disoccupazione, portare avanti le riforme per migliorare i livelli di occupazione; intensificare gli sforzi, anche sostenuti dall'FSE, intesi ad aumentare l'occupazione giovanile. Gli Stati membri dovranno avvalersi delle possibilità di finanziare temporaneamente, a partire dal Fondo sociale europeo, gli incentivi a favore delle assunzioni;
- modernizzare la pubblica amministrazione.
Dall'attuazione delle direttiva Servizi si prevede un utile di 330 miliardi di euro
Rafforzare il mercato unico eliminando gli ostacoli rimanenti costituirà un fattore chiave per promuovere la crescita e l'occupazione, in particolare nelle industrie digitali e di rete. Sono già stati conseguiti notevoli progressi sulle misure che sono contenute nel primo atto per il mercato unico, in particolare l'adozione della proposta sulla normalizzazione e l'accordo raggiunto in sede di Consiglio sulle proposte in materia contabile, i fondi di venture capital e i fondi per l’imprenditoria sociale e sulla risoluzione alternativa delle controversie e la risoluzione delle controversie online. Si dovrà raggiungere al più presto un accordo sulle proposte relative agli appalti pubblici, alla firma elettronica e al riconoscimento delle qualifiche professionali. Si accoglie con favore la comunicazione della Commissione volta a migliorare la governance del mercato unico. Gli stati membri e la Commissione provvederanno a una migliore attuazione ed esecuzione della normativa sul mercato unico e la Commissione sorveglierà i risultati, anche mediante una relazione annuale nell'ambito del semestre europeo.
Positiva la comunicazione della Commissione sulla direttiva Servizi che dovrà essere attuata immediatamente, anche attraverso una rigorosa revisione tra pari delle restrizioni nazionali e un'azione celere per eliminare ostacoli ingiustificati. La direttiva potrebbe consentire di realizzare un ulteriore utile economico fino a 330 miliardi di euro. Il Consiglio europeo esaminerà i progressi entro la fine del 2012.
Un mercato unico digitale funzionante entro il 2015
Occorre conseguire un mercato unico digitale funzionante entro il 2015. In particolare, si punta a sviluppare ulteriormente l'e-commerce transfrontaliero, facilitando anche la transizione alla fatturazione, all'identificazione e ad altri servizi elettronici. È inoltre essenziale stimolare la domanda per lo sviluppo di Internet ad alta velocità (banda larga e ultralarga).
Riduzione oneri normativi
La Commissione presenterà entro la fine del 2012 una comunicazione su ulteriori iniziative concernenti la "regolamentazione intelligente", fra cui misure a sostegno delle microimprese.
Energia: adottare la direttiva sull'efficienza energetica
Completare integralmente il mercato interno dell'energia entro il 2014, garantendo nel contempo che nessuno stato membro rimanga isolato dalle reti europee di distribuzione del gas e dell'energia elettrica dopo il 2015, contribuirà notevolmente alla competitività, alla crescita e all'occupazione nell'Ue. Dopo l'adozione formale della direttiva sull'efficienza energetica, gli Stati membri dovranno attuarla rapidamente. Dovrebbe essere raggiunto un accordo sulla proposta relativa alle infrastrutture energetiche transeuropee.
COSME e Horizon 2020 per aiutare le Pmi e la ricerca
Rafforzare lo Spazio europeo della ricerca, migliorando in particolare il sostegno al settore Ricerca e sviluppo e le opportunità d'investimento per le start-up e le pmi innovative. Il futuro programma per la competitività delle imprese e le piccole e le medie imprese (Cosme) e il programma Orizzonte 2020 aiuteranno le pmi innovative ad accedere ai finanziamenti.
Fondi europei: la nuova programmazione 2014-2020
Ad alcuni paesi la politica di coesione riformata offre l'opportunità di investire per uscire dalla crisi.
Brevetto europeo
L'accordo raggiunto il 29 giugno 2012 sul brevetto unitario consentirà di ridurre notevolmente i costi per le pmi e di dare impulso all'innovazione offrendo un brevetto dal costo abbordabile e di alta qualità in Europa, con un'unica giurisdizione specializzata. La corte centrale unica sarà a Parigi, ma a Londra ci sarà una sede competente per il settore farmaceutico, mentre a Monaco di Baviera sarà stabilita la sede per il settore meccanico.
120 miliardi per rifinanziare l'economia europea
Sul tappeto 120 miliardi di cui 60 provenienti dalla Banca europea degli investimenti (che potrebbero arrivare a 180 con finanziamenti supplementari), 4,5 miliardi dai project bond per progetti nei settori del mercato digitale (banda larga), dell'energia, dei trasporti e delle infrastrutture e , infine, 55 miliardi di fondi strutturali.
Tobin tax
Come rilevato nella sessione del Consiglio del 22 giugno 2012, la proposta relativa a una tassa sulle transazioni finanziarie non sarà adottata dal Consiglio entro un periodo ragionevole. Vari stati membri chiederanno pertanto una cooperazione rafforzata in questo settore, affinché tale proposta sia adottata entro dicembre 2012.
Occupazione: il rilancio di Eures
La mobilità dei lavoratori all'interno dell'Ue deve essere agevolata. Occorre trasformare il portale Eures in un autentico strumento europeo di collocamento e assunzione ed esaminare la possibilità di estenderlo agli apprendistati e ai tirocini, nonché di fornire ulteriore sostegno all'azione preparatoria "Il tuo primo posto di lavoro Eures".