Grandi elettrodomestici, verso la definizione della norma sugli incentivi
Sono scaduti, alla Camera, i termini per poter esprimere il parere sullo schema di decreto legislativo Gusmeroli sui “grandi elettrodomestici”. Con l’audizione della Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), infatti, si è concluso la settimana scorsa il ciclo delle audizioni informali e ieri è scaduto il termine, nelle Commissioni congiunte Attività Produttive e Industria, per il parere finale sulla proposta di legge. Questa settimana i lavori saranno rallentati in Parlamento per la chiusura delle campagne elettorali (amministrative più europee) ma dalla settimana prossima il testo sarà pronto per essere rilasciato.
Cosa prevede il Pniec sulla riforma generale dei bonus per l'efficienza energetica
La proposta di legge 855 Gusmeroli prevede incentivi per l’acquisto di grandi elettrodomestici ad elevata efficienza energetica con il ritiro e il riciclo degli obsoleti: l'importo al consumatore sarà di massimo cento euro ad apparecchio, a valere su un fondo, istituito presso il Ministero dell’Ambiente, che quota 400 milioni di euro.
Il testo prevede che l'incentivo possa essere di 200 euro in caso di un Isee inferiore ai 25mila euro l'anno e che si possa acquistare un solo elettrodomestico per ciascuna delle categorie: frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici e lavasciuga. E si potrà disporre dell'incentivo indipendentemente da lavori di ristrutturazione edilizia in corso.
Bonus elettrodomestici: ridurre i prezzi della bolletta elettrica
Attraverso l'incentivo per l'acquisto di grandi elettrodomestici si vuole dare un contributo alla riduzione del costo delle bollette elettriche, a partire dalla considerazione che «i prezzi dell’energia elettrica nel primo trimestre 2022 sono risultati del 75,4 per cento più elevati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In media annua, l’aumento dei prezzi è stato pari al 110,4 per cento, contribuendo per 2,2 punti percentuali al tasso di inflazione annuo, più 8,1 per cento», come ha precisato il relatore durante la discussione iniziale.
La Cna, audita il 28 maggio, ha espresso un parere positivo sul testo che mira a rilanciare «la filiera dell’elettrodomestico bianco, una filiera che conta circa 310 imprese di produzione di elettrodomestici, che ha un fatturato di circa 9 miliardi e 24 mila addetti. Nel confronto europeo siamo secondi per fatturato dopo la Germania», ha elencato Guido Radoani, responsabile imprese di Confartigianato.
Il settore genera un indotto significativo: 18.500 imprese, 4mila artigiani per complessivi 34800 addetti, 18mila nelle Pmi. «È un settore strategico nel made in Italy, con 7 miliardi di esportazioni nel 2023, siamo il secondo paese esportatore nella Unione Europea dopo la Germania, di contro importiamo 2,8 miliardi di elettrodomestici. Ma è un settore in difficoltà: dal 2019 produzione è calata del 7,3%», ha concluso Radoani.
«Alla luce di queste promesse - ha detto - esprimiamo una valutazione positiva sulla proposta di legge. Riteniamo importanti gli obiettivi che porta con sé la misura, compreso quello di ridurre il costo della bolletta energetica, e introdurre sistemi virtuosi di economia circolare attraverso riciclo».
Un auspicio è stato espresso sulla scrittura del decreto attuativo: «L’agevolazione sia riconosciuta dal venditore direttamente sotto forma di sconto sul prezzo di vendita comprensivo di iva, e poi il venditore lo potrà recuperare con il credito di imposta».
Attenzione alla obsolescenza programmata
E poi una nota sul diritto alla riparazione: «Ricordiamo che è messo in crisi dalle logiche della obsolescenza programmata degli apparecchi elettrici ed elettronici, e pertanto va secondo noi stabilito un sano equilibrio tra le logiche produttive e i vantaggi concreti per il consumatore al quale deve essere garantito il diritto alla riparazione come previsto dal diritto comunitario».
L'opposizione chiede di approvare un testo che definisca in modo più specifico quali tipologie di elettrodomestici da sostituire. Secondo un emendamento di Emma Pavanelli, M5S, il contributo dovrebbe assegnato per chi smaltisce apparecchi con classi non inferiori alla B per lavatrici e lavasciuga, C per lavastoviglie e D per frigoriferi e congelatori. L'emendamento però non è stato approvato.
Dopo la definizione del testo finale, la proposta Gusmeroli sarà pronta per essere calendarizzata in Aula alla Camera.